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IL
GRUPPO IN BIODANZA
Cos’è Biodanza ? Proviamo a dare una definizione a partire dal significato del nome: Come
nasce Biodanza ? E’ nata dalle idee e dagli studi di Rolando Toro, psicologo e
antropologo cileno, il quale nel 1965 realizzò le prime esperienze con la danza
in ambito clinico, con pazienti dell’ospedale psichiatrico di Santiago del
Cile. Propose sessioni di danza nelle quali ebbe modo di vedere come musiche
diverse inducessero emozioni diverse, ad es i pazienti con grave depressione
miglioravano il tono dell’umore e la vitalità attraverso musiche ritmiche
mentre le musiche lente favorivano regressione e aumento dei deliri nei pazienti
psicotici. Quali sono le applicazioni di Biodanza? -
Corsi settimanali per adulti -
Corsi per bambini e adolescenti -
Corsi per anziani -
Corsi per gestanti -
Corsi di riabilitazione per persone
affette da disturbi motori, morbo di Parkinson, Alzheimer, handicap mentale e
fisico, disturbi dell’umore,
disturbi del comportamento alimentare, riabilitazione psichiatrica Cosa offre il corso settimanale ? - Occasioni di vivere un contatto più profondo con se stessi - Un insieme di eco-fattori facilitanti il processo di sviluppo
delle potenzialità - L’occasione di vivere le emozioni in maniera integrata - Poter stare con le varie parti di sè, accogliendo le zone
luminose e anche quelle più scure e confuse per invitarle a far parte e anche a
trasformarsi in risorse. -Il gruppo come occasione di conoscersi meglio attraverso
l’incontro con gli altri. - Uno spazio che ci concediamo, un luogo dove rallentare e allentare
le tensioni, lo stress. - Sentire nuove possibilità per stare bene - Diventare più sensibili alle piccole cose che a volte correndo
non vediamo Strumenti : Rolando Toro
ha elaborato un modello teorico
che possiamo intendere come un contenitore all’interno del quale ci muoviamo
in un processo di sviluppo che tende verso il benessere, lo stare meglio con noi
stessi e con gli altri. Il sistema Biodanza è concepito come possibilità di
ricreare condizioni che stimolino e facilitino lo sviluppo delle possibilità,
che geneticamente ogni essere umano possiede, ma che non sempre ha modo di
esplorare ed esprimere pienamente. VITALITA’ = impulso
vitale, tonicità muscolare, connessione con la vita, conservazione della vita,
capacità di riposare/capacità di attivarsi, entusiasmo determinazione….. SESSUALITA’= non solo genitale, connessione con il desiderio, con
il piacere anche delle piccole cose, capacità di scegliere quello che ci piace,
abbandonarsi, poter ricevere, piacere di vivere. CREATIVITA’ = capacità di esplorazione, innovazione,
trasformazione, possibilità di esprimersi, trovare soluzioni, osare, essere
curiosi. AFFETTIVITA’= capacità di aprirsi, entrare in intimità, fiducia
e capacità di ascolto dell’altro, creare vincoli, aprire il cuore, farsi
conoscere, riconoscere l’esistenza dell’altro. TRASCENDENZA = sentirsi
parte di qualcosa, appartenenza, percezione del legame con la natura e con gli
altri esseri umani, pienezza Gli
esercizi e le danze che compongono il sistema
Biodanza si sviluppano durante le sessioni in una sequenza che
va a stimolare i due poli dell’attivazione e del riposo. Le funzioni del gruppo in Biodanza Il gruppo è luogo e strumento insostituibile del processo di
crescita e cambiamento innescato dal sistema Biodanza. 1)
funzione permissiva:
permesso di ridurre la forza dei meccanismi di difesa, permesso di essere,
permesso di esprimere, permesso di esplorare e di rischiare, permesso di
stravolgere le regole. 2)
funzione
facilitatrice: rinforzare
le espressioni salutari di ognuno, stimolare l’impeto vitale, il desiderio di
contatto, l’allegria, la creatività, i potenziali. 3)
funzione deflagrante
: far “precipitare il processo di crescita”, velocizzarlo, facendo emergere
aspetti di sé che erano in ombra, favorire insight. 4)
funzione integratrice:
mettere insieme parti di sé, mettere in relazione, mettere in movimento,
accettare parti diverse trovando modalità creative per farle convivere, non
negare parti, portare alla luce e prendere cura. 5)
funzione creatrice:
indurre situazioni espressive. 6)
funzione trascendente:
favorire l’esperienza di un tutto e delle sue parti in movimento, andare oltre
l’ego, esplorare l’indifferenziato con la possibilità di percepire
l’essenza delle persone, oltre il pregiudizio e le etichette sociali, vivere
l’appartenenza come opposto dell’isolamento. Il facilitatore è garante della formazione del gruppo come “utero
affettivo” nel quale le persone respirino soprattutto la libertà di essere e
di esprimersi in un costante feedback
con i compagni. Dott.ssa Nadia
Zuccarello Tel. 051-524392
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