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Il ruolo della Psicologia all’interno della chirurgia refrattiva Lasik e Prk

 

Il ruolo della Psicologia all’interno della chirurgia refrattiva e, in particolar modo, negli interventi Lasik e Prk per il trattamento della miopia, dell’astigmatismo e dell’ipermetropia deve diventare prioritario. L’aspetto della consulenza e del sostegno psicologico al paziente che decide di sottoporsi al laser ad eccimeri e alla sua famiglia non deve riguardare sporadici casi, ma deve diventare la prassi per ogni intervento chirurgico.L’organo della vista è probabilmente quello più importante all’interno di una società civilizzata come la nostra; pertanto, non vanno sottovalutati nè i piccoli inconvenienti derivanti dalla chirurgia refrattiva come gli aloni e la difficoltà alla guida notturna, nè le complicazioni post-operatorie maggiormente importanti come lo sdoppiamento visivo, l’astigmatismo irregolare permanente e le infezioni.La consulenza ed il sostegno psicologico si collocano nell’ambito della Psicologia della Salute come interventi di prevenzione primaria, secondaria e terziaria.Tra gli interventi di prevenzione primaria troviamo:

-         la formazione/aggiornamento agli ottici, optometristi, oculisti, medici di base, giovani, famiglie;

-         articoli su riviste specializzate che si occupano del fenomeno;

-         siti internet che illustrano le possibili conseguenze negative derivanti da un intervento laser;

-         associazioni di volontariato che abbiano come scopo quello di diffondere i benefici e i rischi riguardanti gli interventi Lasik e Prk;

-         la consulenza informativa e psicologica prima di sottoporre un individuo ad un intervento chirurgico.

Tra gli interventi di prevenzione secondaria troviamo:

-         il sostegno psicologico e la psicoterapia al soggetto operato e alla sua famiglia in caso di complicazioni post-operatorie;

-         la creazione di associazioni di volontariato che abbiano come scopo quello di aiutare gli individui che hanno subito un trauma all’organo della vista derivante da un intervento laser;

-         la creazione di forum di discussione, mailing-list e newsgroup.

Tra gli interventi di prevenzione terziaria troviamo:

-         il sostegno psicologico e la psicoterapia al soggetto operato e alla sua famiglia;

-         la creazione di gruppi di auto-aiuto;

-         la creazioni di reti di supporto;

-         la riabilitazione psico-fisica del soggetto in caso di complicazioni post-operatorie;

-         la creazione di nuovi supporti visivi e ausili;

-         la consulenza orientativa con bilancio di competenze per un eventuale nuovo inserimento lavorativo.

Ciò che mi domando in questo momento è: dove sono finiti gli interventi di prevenzione primaria, secondaria e terziaria? Perché la maggior parte delle persone che subisce un trauma psicologico e fisico dopo un intervento Lasik o Prk, si sente sola e abbandonata al proprio destino?Eppure, le diagnosi di Depressione reattiva, Disturbo da adattamento e Sindrome post-traumatica da stress dovrebbero fare riflettere gli addetti ai lavori!Non possiamo continuare a chiudere gli occhi... ma, forse, riflettendo con attenzione, i “nuovi ciechi” siamo proprio noi....

  Benedetta Barbanti

http://barbanti.cjb.net

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