***Abiti
nel Lazio? Clicca qui***
Guardare lo stesso mondo con
occhi diversi o guardare un mondo diverso con gli stessi occhi?
Quale
sensazione di libertà può essere paragonata ad un individuo che un bel giorno
si toglie gli occhiali, va su un ponte, prende la montatura, la getta in un
fiume e guarda il mondo con i suoi nuovi occhi dicendo finalmente addio a quelle
fastidiosissime lenti a contatto, liquidi per la disinfezione, occhiali da sole
graduati e a quella protesi che il business ha avuto il cattivo gusto di
trasformare in occhiale di tendenza?
Ti sentivi proprio un handicappato con quel
paio di occhiali e con quel tuo compulsivo togli e metti a seconda della
situazione! Togli per fare la doccia, metti per farti la barba, togli per andare
a dormire, metti per guardare la televisione, togli per truccarti il viso, metti
per darti lo smalto....
Mamma mia quanto
stress!! Eri proprio sull'orlo di una crisi di nervi quando hai iniziato a
vedere sedie a rotelle, bastoni per ciechi e busti a forma di occhiali!
"Sono un invalido" ti sei ripetuto più volte, "mi sento un
handicappato con questi occhiali", "come si fa andare a ballare con
questa protesi, fare sport, abbordare le ragazze/i, fare spettacolo, lavorare in
mezzo a sostanze polverose?".
Poi, un giorno che
non dimenticherai mai per tutta la tua vita, ti cadono gli occhiali e si
rompono. Bastano pochi istanti per sentirti subito un "diverso".
Panico. Ti domandi: "come faccio adesso? Come torno a casa? Non potrei
sopravvivere senza occhiali...." Silenzio. Senza la vista non si è nessuno
in questa società futuristica. Tutto al giorno d'oggi è stimolo visivo: la
televisione, il cinema, gli effetti speciali, la moda, i divertimenti, il
computer... tutto si vede, si osserva, si guarda...
Allora? Che cosa
aspetti? Non siamo più nel medio evo durante il quale spesso si moriva ciechi
perchè i difetti visivi non venivano corretti! Siamo nel 2000 e la chirurgia
oggi fa miracoli: bastano solo 15 minuti per cambiare la tua vita, solo 15
minuti...
... peccato che per abituarsi a quel cambiamento, in alcuni
casi, non basti un'intera vita!
Una scelta
difficile...
Motivazioni a supporto di un'operazione Lasik o Prk:
- quando si lavora in ambienti polverosi, con vapori chimici, in
ambienti caldi o con alta percentuale di vapore o si desidera accedere ai
bandi di corso per polizia, guardie forestali (ragione lavorativa);
- se si pratica sport specialmente a livello agonistico (ragioni
sportive);
- se si desidera intraprendere la carriera di attori, modelli,
cantanti, presentatori (ragioni estetiche);
- se si è impossibilitati ad usare lenti a contatto o se
l'occhiale che si porta è pesante e rende difficoltoso il suo utilizzo
(ragioni di intolleranza);
- quando l'occhiale o la lente a contatto è sentita come un
handicap, provoca un senso di costrizione o di insofferenza, è causa di
introversione o di insicurezza (ragioni psicologiche).
Motivazioni
a supporto della rinuncia ad un'operazione Lasik o Prk:
- eccessiva o insufficiente correzione della curvatura corneale
con conseguente uso di lenti o possibilità a dover affrontare un secondo
intervento;
- fenomeno della regressione (parziale ritorno del difetto);
- impossibilità di arrestare nel tempo l'evoluzione del
difetto;
- velature transitorie della cornea che tendono a ridursi verso
i 6 mesi;
- irregolare rimozione di tessuto corneale che determina un calo
dell'acuità visiva ed una visione meno nitida e chiara;
- dolore dopo l'operazione;
- abbagliamenti;
- fotofobia;
- fluttuazioni visive;
- effetto alone specialmente in condizione di ridotta visibilità;
- immagini sdoppiate;
- riduzione della sensibilità al contrasto;
- difficoltà nella guida notturna;
- astigmatismo irregolare permanente;
- gravi infezioni, emorragie o alterazioni permanenti della
cornea (rari);
- depressione acuta;
- disturbo post-traumatico da stress;
- attacchi di panico.
Una
scelta apparentemente facile, in realtà estremamente difficile, che pone
l'individuo di fronte ad alcune importanti considerazioni:
- il desiderio di vivere una vita senza occhiali o lenti a
contatto e guardare lo stesso mondo con occhi diversi (operazione Lasik o
Prk senza particolari complicazioni post-operatorie);
- la paura di vivere una vita senza - ma a volte perfino con -
occhiali o lenti a contatto e non riuscire più a vedere lo stesso mondo di
prima (operazione Lasik o Prk con complicazioni post-operatorie);
- la rinuncia volontaria a vivere una vita senza occhiali o
lenti a contatto e guardare un mondo diverso con gli stessi di prima
(decisione di non operarsi);
- la rinuncia forzata a vivere una vita senza occhiali o lenti a
contatto e guardare lo stesso mondo con gli stessi occhi di prima
(caratteristiche dell'occhio inadatte all'intervento chirurgico);
- le conseguenze negative che permettono di vivere una vita
senza - ma a volte perfino con - occhiali o lenti a contatto e di non
riuscire più a vedere lo stesso mondo di prima (operazione Lasik o Prk con
complicazioni post-operatorie).
Il
primo problema può essere affrontato con l'aiuto dell'oculista e dello
psicologo attraverso:
- consulenza psicologica per valutare le aspettative circa la
riuscita dell'intervento;
- colloqui psico-diagnostici per valutare l'eventuale presenza
di disturbi psichici quali il Dismorfismo corporeo.
Il
secondo problema può essere affrontato con l'aiuto della famiglia, del
medico di base, del proprio ottico, dell'oculista e di uno psicologo attraverso:
- colloqui informativi per raccogliere il maggior numero di
informazioni possibili per una scelta consapevole;
- esami clinici approfonditi per verificare l'effettiva idoneità
all'intervento chirurgico;
- consulenza psicologica per valutare i rischi di un intervento
di chirurgia refrattiva.
Il
terzo problema può essere affrontato con l'aiuto della famiglia e di uno
psicologo attraverso:
- consulenza psicologica per esaminare possibili alternative
all'intervento chirurgico;
- valorizzazione della propria condizione di "portatore di
occhiali o lenti a contatto";
- sostegno psicologico per potenziare la propria autostima e
ridefinire la propria immagine corporea.
Il
quarto problema può essere affrontato con l'aiuto della famiglia,
dell'oculista e di uno psicologo attraverso:
- colloqui informativi per valutare l'aumento esponenziale delle
complicazioni post-operatorie nel caso che l'intervento venga eseguito
ugualmente in altre strutture cliniche o ospedaliere da medici poco
scrupolosi su insistenza del paziente;
- accettazione della propria dipendenza da mezzi protesici;
- valorizzazione della propria condizione di "portatore di
occhiali o lenti a contatto";
- sostegno psicologico per potenziare la propria autostima e
ridefinire la propria immagine corporea;
- sostegno o psicoterapia in presenza di umore depresso,
sentimenti di impotenza, rabbia, sensazione di handicap, frustrazione.
Il
quinto problema può essere affrontato con l'aiuto della famiglia e di
uno psicologo attraverso:
- sostegno psicologico o psicoterapia in presenza di episodi
depressivi, tentativi di suicidio, disturbo post-traumatico da stress,
attacchi di panico...;
- sostegno psicologico alla famiglia;
- sostegno psicologico per potenziare la propria autostima e
ridefinire la propria immagine corporea;
- colloqui di orientamento per valutare un eventuale cambiamento
lavorativo dovuto alla nuova condizione psico-fisica;
- accettazione della propria condizione di invalidità più o
meno in forma grave;
- adattamento alla nuova condizione visiva modificando il
proprio stile di vita;
- acquisto di attrezzature e ausili che riducano in parte il
disagio derivante dalla nuova condizione di invalidità più o meno in forma
grave;
- impegno in campagne per la diffusione e il diritto ad una
corretta informazione circa i vantaggi e gli svantaggi di un intervento di
chirurgia refrattiva;
- supporto di un gruppo di auto-aiuto;
- formazione di una rete di supporto con altri individui nella
propria condizione;
- promozione di associazioni di volontariato che abbiano come
scopo la prevenzione del benessere dell'individuo.
Questo
articolo non ha come scopo quello di scoraggiare i giovani ad affrontare
interventi di chirurgia refrattiva Lasik e Prk, ma quello di puntare
l'attenzione verso medici poco scrupolosi e attenti e pazienti eccessivamente
impulsivi e sprovveduti.
In realtà, le
operazioni con il laser hanno portato non solo i cosiddetti "Nuovi
Invalidi" ma anche i "Nuovi Miracolati": "mi sono
addormentato/a che non vedevo, ho aperto gli occhi ed ho visto gli spilli per
terra!".
Quello che alla fine
è importante tenere presente è che la condizione di partenza del difetto
visivo, lo stile di vita, le aspettative che si hanno circa la riuscita
dell'intervento, il tipo di professione che si svolge, gli hobby che si hanno,
gli sport che si praticano, le caratteristiche di personalità che si posseggono
orientano alla scelta di operarsi oppure a quella di rinunciare all'intervento
accettando la propria condizione di ..."vita con lenti".
http://barbanti.cjb.net
torna
alla pagina precedente