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DI
GRUPPO IN GRUPPO
L'ESPERIENZA
DEI GRUPPI DI AUTO MUTUO AIUTO
L'esperienza
gruppale
Varie sono le esperienze di gruppo che si possono incontrare, cui ci si avvicina
con un sentimento misto di curiosità e timore. Si parla ancora troppo poco di
gruppo, ma l'interesse delle persone pare crescere a dismisura. L'importanza del
"gruppo" ci sarà più chiara se pensiamo che la nostra vita è sempre
attraversata da esperienze gruppali che non possono non influenzare il nostro
sviluppo e la nostra opinione in merito, in termini di ostilità, rabbia o di
entusiasmo, di desiderio di partecipazione. Pensiamo alla nostra famiglia, alla
scuola, al gruppo di amici, ai colleghi sul lavoro, al gruppo vacanze, al gruppo
sportivo, in palestra…. Alcuni gruppi sono più stabili nel tempo, come la
famiglia, altri più temporanei, come quei gruppi che si formano sul treno, in
vacanza, in ospedale, sul tram…e che si sciolgono in breve.
I
gruppi possono avere dimensioni differenti: basta un minimo di 3 persone per
fare gruppo, un gruppo che può diventare piccolo, medio o grande, fino alle
folle delle manifestazioni che conosciamo. Allo stesso modo possiamo dire che i
gruppi hanno finalità diverse. Durante l'infanzia il gruppo dei coetanei
funziona da stimolo per la crescita, da sostegno, ed è una prima alternativa al
gruppo familiare. Ricordiamo in merito ad esempio l'utilità e il supporto dei
gruppi di studio durante tutta la vita scolastica. Durante l'adolescenza i
gruppi di coetanei hanno funzioni conoscitive, di esplorazione, di conoscenza
del proprio ruolo e delle proprie competenze: il maschile, il femminile, il
relazionale, l'altro, il partner, i divertimenti, la trasgressione, gli hobbies,
lo sport….ecc…In sostanza le domande che circolano nei gruppi in questo
periodo, ma anche in seguito, sono: chi sono? Cosa voglio? Dove stiamo andando?
E il gruppo diventa un gruppo di ricerca, fondamentale nella crescita. Talvolta
i giochi si inceppano in un qualche modo, il singolo finisce per isolarsi,
oppure il gruppo non potendo realizzare in modo costruttivo le proprie mete,
finisce per deviare dai suoi obiettivi iniziando a perseguire mete trasgressive,
di ribellione e rabbia, in modo oppositivo rispetto alle norme, procedendo allo
sbando, con grande sofferenza dei singoli. Un esempio tipico è il gruppo dei
tossicodipendenti, o il gruppo deviante che si organizza per commettere furti,
rapine, o altri reati. In sintesi, i gruppi possono travolgere dall'entusiasmo e
portare come se stessimo viaggiando in treno, al traguardo, oppure possono far
deragliare il treno su cui si cercava di viaggiare. Rispetto al mantenere ben
certa la meta del viaggio, è quindi probabilmente fondamentale la figura del
conduttore del gruppo, o facilitatore, a seconda delle sue funzioni.
Il
facilitatore del gioco di gruppo
Spesso
si assiste ad una situazione per cui da una parte molti gruppi di auto mutuo
aiuto sorgono proprio in contrapposizione al sistema degli interventi degli
operatori professionali che sembrano a volte non essere in grado di soddisfare
la varietà e la complessità dei bisogni umani, mentre dall’altra parte
spesso gli operatori professionali sembrano diffidenti verso le iniziative di
auto mutuo aiuto che vengono considerate come tentativi “pericolosi” di
raggiungere obiettivi che richiederebbero un accompagnamento caratterizzato da
una delicata quanto forte competenza professionale. Forse la ”verità” non
sta, per intero, né da una parte né dall’altra. Sia l’approccio
professionale che quello di mutuo aiuto hanno molto da offrire l’uno
all’altro e potrebbero trarre evidente beneficio da una loro fattiva
collaborazione. E’ basandosi su tutto ciò che i gruppi di auto mutuo aiuto
organizzati dal C.I.S.P. vengono incoraggiati, avviati, facilitati e sostenuti
da operatori professionali, in modo tale da utilizzare al meglio le
caratteristiche positive derivanti dall’utilizzo complementare di
entrambi i tipi di approccio. Malgrado una certa letteratura
sull’argomento che descrive tensioni all’interno del gruppo tra partecipanti
e operatori professionali, si è visto infatti che il professionista
facilitatore, se adeguatamente preparato, agendo con modalità discrete, non
interpretative e non invasive, può costituire un ottimo strumento che il gruppo
di auto mutuo aiuto può utilizzare per raggiungere al meglio i propri
obiettivi.
Potenzialità
e limiti dell'auto aiuto
Se
da un lato è fondamentale la consapevolezza della persona sui suoi bisogni e la
sua disponibilità ad occuparsene, cioè ad attivarsi alla ricerca di soluzioni
di miglior benessere, dall'altra si può discutere a lungo sul significato del
chiedere aiuto o darsi aiuto.
Sicuramente,
nessuno ci può aiutare se noi non glielo permettiamo.
Parlare
di auto aiuto, infatti, potrebbe sembrare improprio perché nei gruppi A.M.A. in
realtà non si esclude l'aiuto da parte di altri, che avviene nella circolarità,
nello scambio verbale, nel confronto e nel supporto emozionale, e che viene
alquanto valorizzato. Sembrerebbe escluso invece come negativo l'aiuto di chi si
pone come operatore, conduttore o psicoterapeuta che si voglia, quasi un modo
per rimandare ad altro tempo e luogo il confronto più complesso che includa non
solo il dialogo tra pari, ma anche quello "verticale", come quello che
si ha coi genitori, con gli insegnanti, coi nonni, coi bambini…ecc. dove
diventa cruciale un altro tipo di apprendimento e di riflessione su di sé e il
rapporto con gli altri. Si lascia così una domanda aperta sul cosa significa
sentirsi "bisognosi", e sul cosa ci rende difficile il rapporto con
quelle figure, domanda che rimandiamo a contesti di carattere più
psicoterapico.
E
resta la propria scelta personale sul percorso a sé più idoneo.
Il
gruppo di auto mutuo aiuto (A.M.A.)
Quando
si parla di gruppo A.M.A. si intende una categoria piuttosto complessa che
comprende gruppi con caratteristiche differenti. Forse ci si riferisce a
distinzioni che di primo acchito balzano più agli occhi dei tecnici, ma
sicuramente il parteciparvi fa sentire ben presto la differenza tra gruppo e
gruppo, clima e clima, ecc. La distinzione certo più significativa riguarda la
presenza o meno di un facilitatore, che noi auspichiamo come garante del lavoro
che si va svolgendo.
Resta
inequivocabile che il gruppo A.M.A. è innanzitutto un gruppo che si forma per
fornirsi reciproca assistenza tra persone che hanno un problema in comune. In
America sono una realtà ormai diffusa e praticata, come la psicoterapia, ma
anche in Italia sono sempre più richiesti, come risposta a forme di disagio e
malessere non raggiungibili con altre forme più tradizionali di cura. L'idea
A.M.A. è nata con gli Alcoolisti Anonimi, ma e' funzionale l’utilizzo di tale
modello con persone aventi a che fare anche con altri disagi, ad esempio i
disturbi d'ansia (attacchi di panico, fobie, etc.), il gioco d'azzardo, le malattie tumorali, le cardiopatie, i
problemi di coppia, l’essere separato, divorziato e/o vedovo, l'esser donne
che amano troppo, la difficoltà a realizzarsi sentimentalmente, la
disoccupazione, l'essere il familiare di un paziente malato, la situazione di ex
carcerato, di ex paziente psichiatrico, la tossicodipendenza, l'esser partner di
tossicodipendenti, la depressione, la solitudine, i disturbi sessuali, i figli con handicap, i
disturbi alimentari, etc.
Lo
scopo essenziale del gruppo di auto mutuo aiuto è di dare, a persone che vivono
in situazioni simili, l’opportunità di condividere le loro esperienze e di
aiutarsi a mostrare l’uno all’altro come affrontare i problemi comuni.
L’auto aiuto è quindi un mezzo valido per assicurare ai partecipanti del
gruppo sostegno emotivo. Vediamo
infatti che all’interno del gruppo ciascuno sforzo individuale teso alla
risoluzione di un proprio problema diventa contemporaneamente sforzo per
risolvere un problema comune. Ciascuno riceve aiuto e contemporaneamente dà
aiuto. Si verifica una sorta di effetto per cui chi dà aiuto, in realtà ne
riceve e chi cerca di modificare una persona, in realtà lavora su se stesso nel
rapporto con l'altro. Il fatto che poi i partecipanti condividano il medesimo
problema permette che l’aiuto scambiato sia sentito come maggiormente
efficace. E’ come se tali gruppi mettessero l'accento sull’intollerabilità
del destino comune, spingendo così all’azione concreta per la soluzione dei
problemi. Si acquisiscono così specifiche informazioni riguardanti soluzioni
pratiche apprese dall’esperienza diretta, che di solito non sono ricavabili né
dai libri, né dagli operatori professionali, né dalle istituzioni
assistenziali. I membri del gruppo si ritrovano quindi inseriti in una sorta di
piccolo sistema sociale in cui smettono di essere dei portatori di qualche
disagio e diventano invece membri di una rete quasi familiare. I gruppi di auto
mutuo aiuto, pur costituendo delle ottime iniziative di supporto, non sono però
da considerarsi sostitutivi di una adeguata psicoterapia individuale o di
gruppo, nella quale l’esperto, non si limita al ruolo di facilitatore, ma
assume un ruolo terapeutico diretto, volto al miglioramento della qualità della
vita, potendone diventare protagonisti.
Prime
conclusioni
Di
fronte allo stress e ai ritmi frenetici dell’attuale modo di vivere, il gruppo
A.M.A. potrebbe permettere un'esperienza alternativa in grado di favorire un
iniziale avvicinamento a un proprio ritmo, un proprio tempo, un proprio
equilibrio. Per entrare veramente nel gruppo, però, occorre giocare, perché
non si fa gruppo restando alla finestra a guardare il gioco degli altri.
Partecipando ad un gruppo di auto mutuo aiuto non si fa terapia, ma è comunque
emozionante e può portare a risultati interessanti, ad ognuno a seconda della
sua disponibilità. E' importante inoltre sapere cosa è realistico aspettarsi e
cosa no. Una scambio periodico e costante tra persone accomunate dallo stesso
disagio non sostituisce un percorso terapeutico, ma costituisce sicuramente un
mezzo valido per assicurare un sostegno emotivo a tutti i partecipanti. Si
tratta di offrire e di offrirsi, anche in questa maniera, l’opportunità di
esplorare nuove risorse che consentano di guardare al proprio essere nel mondo
in un’ottica di trasformazione, di crescita e di speranza.
Dott.ssa
Barbara Rossi
Dott.
Gianni Lanari
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