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La Consulenza Psicologica e Sessuologica On Line in collegamento diretto Audio-Video: premesse metodologiche
Sommario
L'autore introduce alle fondamenta metodologiche di un nuovo strumento di lavoro a distanza: la consulenza psicologica e sessuologica on line in collegamento diretto audio-video. Vengono presentate, alla luce di un'epistemologia complessa, quella sistemico-relazionale integrata al modello clinico-generale dell'analisi della domanda, i passaggi operativi che caratterizzano la traccia comune di fare videoconsulenza.
Introduzione
Con la dicitura "consulenza psicologica e sessuologica on line in collegamento diretto audio-video" intendo un processo di consulenza psicologica e sessuologica realizzato on line, mediante una connessione a internet a banda larga che permette, in tempo reale, uno scambio sincrono di rappresentazioni di immagini e suoni fra un consulente e un consultante geograficamente distanti tra loro (Ronconi, 2001). La funzionalità dello strumento dipende, in primo luogo dal tipo di connessione che si vuole utilizzare per permettere la trasmissione, bidirezionale e sincronica, dei dati visivi ed acustici mediante una tecnologia digitale.Oggi è possibile realizzare una videoconsultazione sia tramite ISDN (Integrated Services Digital Network) che attraverso l'ADSL (Asymmetric Digital Subscriber Line)[1]. Brevemente, l'ADSL consiste in una connessione ad internet permanente a banda larga che permette di collegarsi a 640Kbit/s in ricezione e 128Kbit/s in trasmissione (la velocità tradizionale con modem 56K era di valori compresi tra 33.6Kbit/s e 56Kbit/s). Mentre con la tecnologia ISDN sono ancora possibili fenomeni di desincronizzazione fra la ricezione/percezione delle immagini e quella della voce, con l'ADSL questo effetto di disturbo può essere ben compensato, a patto però che entrambi gli interlocutori adottino lo stesso tipo di connessione a banda larga, evidentemente quella che fra i due risulta essere la tecnologicamente più avanzata, cioè la ADSL.
Differenze
e somiglianze metodologiche fra la consulenza vis a vis e quella on line
Generalmente, il professionista dovrebbe lavorare on line
riferendosi, in ogni momento del processo di consultazione, alle regole e ai
modelli derivati dalla metodologia della consulenza psicologica e sessuologica
più tradizionale che viene realizzata faccia a faccia in un ambiente condiviso
da entrambi gli interlocutori, in un ambulatorio o in una stanza di
consultazione.Il corpus teorico-metodologico dal quale prende forma e si
dispiega il processo di videoconsulenza è pertanto il risultato di una
trasformazione di quello impiegato nell'incontro vis a vis. Il riferirsi a
teorie, modelli e tecniche già esistenti in letteratura rimane un'esigenza
metodologica giustificata dalla natura intrinseca delle differenze che appaiono
dal confronto fra la consulenza psicosessuologica tradizionale e
quella on line. In altre parole, le
differenze fra le due forme di lavoro ci sono, ma sono perlopiù di natura
"meta" perché essenzialmente di ordine metodologico-strumentale. Le
diversità fra i due strumenti di lavoro sono riconducibili, perlopiù, alle
diverse marche di contesto[2]
che rispettivamente li caratterizzano. In particolare, esse sembrano essere
legate alle dimensioni contestuali e di settings nei quali si organizzano e si
dispiegano i processi comunicativi e relazionali che sostanziano le due
tipologie di consulenza. Banalizzando, il consulente e il consultante, motivati
l'uno a offrire e l'altro a ricevere aiuto e sostegno a livello emotivo,
sessuale e relazionale, sono (e rimangono) due persone, che invece di comunicare
e relazionarsi all'interno di una stanza, lo fanno stando l'uno lontano
dall'altro e attraverso la mediazione tecnologica dei loro rispettivi computers
e degli altri dispositivi elettronici periferici (web cam, microfono e
cuffie).La consulenza on line in collegamento diretto audio video e la
consulenza realizzata vis a vis, pur muovendosi da e attraverso epistemologie e
contesti diversi, costituiscono due strumenti finalizzati al raggiungimento di
uno scopo comune.Nel campo della psicologia e della sessuologia clinica del
nostro tempo, lo scopo principale verso cui convergono entrambi gli strumenti
operativi può, per motivi di chiarezza espositiva, essere descritto
scomponendolo in più parti o momenti che nella realtà appartengono a un unico
processo. Il primo è quello di riuscire a chiarire la qualità del
problema-bisogno e l'eventuale sintomatologia prevalente che stanno alla base
della richiesta di consultazione. Un secondo momento si contraddistingue dal
fatto che vengono comunicati al consultante i risultati della valutazione
clinico-diagnostica, insieme alle sue risorse interne ed esterne e alle
alternative possibilità di fronteggiamento della situazione di disagio più
facilmente assimilabili, utili e perseguibili in quel momento della sua
esistenza. Naturalmente con la restituzione vengono comunicate al paziente anche
le modalità e i tempi ipotizzati per la risoluzione/soddisfazione del suo
problema-bisogno o l'opportunità di incontrare altri professionisti per gli
accertamenti diagnostici del caso.Come ho già accennato in precedenza, la
consulenza on line in collegamento diretto audio-video presenta, al confronto
con quella tradizionale, delle differenze legate soprattutto alle esigenze di
adattamento al nuovo contesto operativo.I vincoli e le possibilità
tecnico-metodologiche del contesto on line limitano ma, allo stesso tempo,
rendono possibile l'organizzarsi e lo svilupparsi di temi e di contenuti
attraverso un processo di consultazione ogni volta unico ed irripetibile. Questo
perché, come in tutte le modalità di intervento psicologico che sono rivolte
alle persone, risulta necessario rispettare le differenze individuali portate
dai pazienti attraverso la narrazione delle loro storie di vita. Relativizzare
l'andamento del processo di consulenza in ogni nuova occasione d'incontro on
line, non significa però realizzare una libera conversazione. Ogni seduta on
line, alla stessa stregua di qualsivoglia colloquio clinico realizzato faccia a
faccia, si articola e si sostanzia a partire da un'epistemologia che vincola
imprescindibilmente, attraverso il contesto in cui si dispiega, uno schema
tecnico-metodologico di riferimento per il professionista e grazie al quale è
possibile la gestione dell'incontro stesso.Considerando l'atipicità del
contesto che caratterizza la videoconsulenza sembra opportuno condurre il
colloquio clinico in maniera semi-strutturata e per temi. Un colloquio di
consulenza semi-strutturato per temi appare rispondere meglio all'esigenza del
professionista, che lavora on line, di maturare, momento per momento, gli
obiettivi di una consultazione psicosessuologicamente orientata.A mio modo di
pensare e lavorare, il processo (comunicativo e relazionale) di consulenza on
line in collegamento diretto audio-video è più facilmente gestibile da parte
del clinico adottando uno stile di conduzione "semi-direttivo". Nel
repertorio delle diverse modalità di stili di conduzione del colloquio quello
"semi-direttivo" sembra essere infatti quello meglio indicato per la
videoconsulenza a distanza. Non si esclude però che il professionista, di
fronte a situazioni di consulenza particolari o in un preciso momento nel
divenire di una medesima consultazione, possa avvalersi di altri atteggiamenti
comunicativi-relazionali ovvero di differenti stili di conduzione del
colloquio.Pertanto, lo stile semi-direttivo accompagnato da un colloquio clinico
semi-strutturato, sembrano rappresentare, più frequentemente, la combinazione
metodologica maggiormente funzionale a un intervento a distanza che è, per
definizione, breve. La consulenza on line in collegamento diretto audio video è
un intervento "breve" perché ciascuna sessione o seduta on line ha
una durata di 45-50 minuti mentre l'intero percorso nel tempo può durare, da un
minimo di uno a un massimo di 4-5
incontri.Per
quanto riguarda la dimensione temporale, lo psicosessuologo dopo aver posto una
preliminare attenzione, a scopo anamnestico e diagnostico, alla storia passata
del consultante e al suo mondo relazionale, sarà prevalentemente orientato a
considerare la situazione attuale e gli sviluppi che essa potrebbe avere sul
futuro prossimo della sua vita.
Gestione
e monitoraggio centrato sugli obiettivi e gli scopi della videoconsulenza
La gestione, da parte del professionista, del percorso di consulenza on line in collegamento diretto audio-video può essere descritto come un processo comunicativo-relazionale in divenire, nel quale si fa riferimento, passo dopo passo, sostanzialmente a 4 obiettivi intermedi di lavoro che ricapitolano lo scopo comune di ogni consulenza psicosessuologica:
1) identificare la natura della richiesta di consultazione, le motivazioni e le aspettative del consultante, attraverso l'analisi della domanda;
2) raccogliere le informazioni clinico-anamnestiche della storia di vita del consultante e inquadrare lo specifico problema/bisogno e/o sintomatologia prevalente;
3) individuare le risorse interne ed esterne al paziente funzionali al miglioramento della situazione di disagio psicologico, sessuologico e relazionale;
4) formulare e comunicare la restituzione contenente le alternative possibili per perseguire gli scopi di risoluzione, soddisfazione o miglioramento del problema, bisogno, sintomatologia o situazione per cui il paziente aveva richiesto una consulenza; considerando anche l'opportunità di poter indirizzare il consultante a farsi vedere da altri professionisti.
Obiettivi
processuali
Il contesto fortemente tecnologizzato nel quale si dispiega il processo di aiuto professionale on line implica la considerazione di 2 meta-obiettivi o obiettivi processuali, entrambi funzionali all'ottimizzazione della comunicazione e alla maturazione di una alleanza di lavoro con la persona che ha richiesto la consulenza. Il primo obiettivo processuale è rappresentato dalla valutazione, in itinere, della qualità dello scambio comunicativo fra i due partecipanti. Mentre il secondo, consiste nel monitorare la qualità della relazione che si sviluppa fra il consulente e il consultante. Gli stessi obiettivi li ritroviamo in ciascun modello di consultazione psicologica e sessuologica con la differenza che in quello on line acquisterebbero maggior rilevanza poiché l'impiego del nuovo strumento di lavoro implica oggettivamente maggiori limiti a livello comunicativo-relazionale.La valutazione processuale della qualità comunicazione e della relazione fra i due interlocutori a distanza, rappresentano due meta-obiettivi o obiettivi processuali che sono di primaria importanza, perché è proprio attraverso la promozione della qualità delle dimensione comunicativo-relazionali, che possiamo garantire la realizzazione di un intervento efficace rispetto allo scopo della consulenza.L'attenzione allo sviluppo e al mantenimento di una sufficiente qualità delle dimensioni comunicativo-relazionali durante il processo, controbilancerebbe, solo in parte, l'impossibilità di interagire fisicamente e le conseguenze legate al limite intrinseco di comunicare a distanza senza condividerne lo stesso setting ambientale e di contesto. Infatti, nella consulenza on line in collegamento diretto audio-video, il professionista e la persona che ha richiesto il servizio non potranno mai stringersi la mano, né tantomeno condividere le percezioni sensoriali originate dall'ambiente immediatamente circostante. La comunicazione avviene quindi senza condividerne i "rumori" ed il "clima ambientale" più prossimi alle loro rispettive posizioni nello spazio. Il consulente e il consultante possono eventualmente solo sforzarsi di immaginare tali dimensioni di contesto che sono nascoste alla loro percezione diretta. Inoltre c'è anche lo scarto percettivo legato agli strumenti tecnologici utilizzati ad hoc per rendere possibile la comunicazione (Ronconi 2000).Nella Tebella 1 sono indicati i contenuti, rispettivamente del primo e del secondo obiettivo processuale così come si articolano durante una seduta on line in collegamento audio-video. Per motivi di chiarezza espositiva il processo di consulenza è stato suddiviso in tre fasi: la fase off line che precede la seduta, una fase di apertura, quindi una centrale e una di chiusura.
Obiettivi processuali: Tabella 1
|
Qualità
della comunicazione |
Qualità
della relazione |
Fase
off line |
Verificare
la realizzabilità della Consulenza: valutare la funzionalità generale
degli strumenti tecnologici a disposizione per lavorare/ricevere il
servizio on line |
Comunicazione
introduttiva (telefonica
o via e mail) delle regole, tecniche e comportamentali, necessarie a
un'ottimale funzionamento del servizio |
Fase
di apertura |
Valutare,
con domande dirette rivolte al consultante, la qualità della percezione
visiva ed acustica ed eventualmente guidarlo nei passaggi
tecnici/informatici volti
a migliorarla. |
Comunicare
verbalmente le regole, gli obiettivi e tempi della seduta on line.
Reiterare i principi che salvaguardano la privacy, la professionalità e
la dignità di entrambe le persone coinvolte |
Fase
centrale |
Monitoraggio
attivo e costante della
qualità della comunicazione |
Nel
caso il consultante adottasse atteggiamenti e comportamenti "non
pertinenti", intervenire allo scopo di ripristinare il regolare
svolgimento |
Fase
di chiusura |
Monitoraggio
attivo e costante della
qualità della comunicazione |
Comunicare
l'eventuale opportunità/possibilità di poter realizzare un altro
incontro on line o le modalità per il mantenimento nel tempo del
contatto fra
consulente e consultante |
Nella
fase off line il professionista una volta accertatosi,
telefonicamente o via e-mail, che il paziente con cui si dovrà connettere è in
possesso dei requisiti tecnici minimi necessari alla realizzazione di una
videoconsulenza, potrà informarlo sulle regole comportamentali da seguire
durante la seduta. Quindi esso dirà al paziente che la consulenza in
collegamento diretto audio-video deve essere realizzata in un luogo silenzioso e
a porta chiusa. Il consulente suggerirà l'utilizzo delle cuffie auricolari per
l'ascolto della voce piuttosto che delle casse acustiche, perché solo in questo
modo è più probabile potersi garantire un clima emotivo di serenità, privacy
e riservatezza, condizioni di fondamentale importanza per un buon svolgimento
del servizio (Ronconi 2000). Infine il clinico ricorderà al paziente di
rileggere attentamente le informazioni su come prepararsi tecnicamente
all'appuntamento on line. Naturalmente, tutti gli accorgimenti per l'ottimale
utilizzo dello strumento sono facilmente visionabili sul sito web, anche off
line[3].
La preparazione alla seduta on line, che precede di pochi minuti il momento
d'inizio della consulenza, richiede che il paziente possa:
·
aprire i
programmi Net Meeting (versione 3.6) e MSN Messenger (versione 3.01), entrambi
registrati Microsoft Corporation;
·
verificare
la configurazione audio, cioè testare sia l'ascolto in cuffia che l'emissione
vocale attraverso un microfono;
·
verificare
la configurazione video e la messa a fuoco dell'immagine catturata dalla web
camera;
·
accertarsi
della possibilità di poter rimanere, da soli, nella stanza a porta chiusa
almeno per circa 45 minuti;
· collegarsi ad internet 5 minuti prima dell'appuntamento.
Nella fase di apertura il clinico si accerterà, innanzitutto, del fatto che la persona con cui si accinge a stabilire una comunicazione audio-video sia la stessa registrata e prevista dalla prenotazione dell'appuntamento. A tale scopo verranno richiesti il nome, il cognome e la data del giorno in cui è stata inviata la richiesta di consultazione.Secondariamente andranno valutate, con domande dirette rivolte al consultante, sia la qualità della percezione visiva che quella acustica, rispetto al tempo presente. Nel caso in cui si verificassero dei problemi di ordine tecnico attribuibili a una insufficiente preparazione nell'utilizzo dello strumento da parte del cliente, il professionista potrà guidarlo nei passaggi tecnici/informatici volti alla loro risoluzione.Durante la fase di apertura della seduta on line, sarà premura dello psicosessuologo comunicare le regole, gli obiettivi e i tempi della sessione in corso, reiterando anche i principi che salvaguardano la privacy, la professionalità e la dignità di entrambe le persone coinvolte.La fase centrale e quella finale della videoconsultazione comportano ciascuna un attenzione costante alla qualità tecnica e comportamentale dello scambio comunicativo-relazionale con la possibilità, in ogni momento del processo, di intervenire direttamente per ripristinarla o migliorarla. Poco tempo prima dello scadere del termine della seduta on line, il professionista, con la restituzione comunicherà al consultante la proposta psicosessuorelazionale insieme alla stima dei tempi per la sua realizzazione e alle alternative possibili. Naturalmente, le proposte proponibili al consultante maturate grazie ad una accurata analisi della domanda di consultazione e a un colloquio clinicamente orientato (che nel mio modo di lavorare si riferisce a una prospettiva sistemico relazionale e biopsicosociale) possono essere le più disparate, citandone alcune:
· realizzare un breve percorso di consulenza on line finalizzato a chiarire la natura e i fattori che si ipotizzano co-responsabili alla determinazione del problema-bisogno che è stato motivo della richiesta di appuntamento;
· comunicare l'opportunità di incontrarsi ambulatorialmente e/o di fare degli accertamenti a scopo diagnostico presso altri specialisti;
· indirizzare il paziente verso altri professionisti per la diagnosi e l'eventuale trattamento;
· realizzare un breve percorso di sostegno emotivo, sessuale e relazionale;
· pianificare un intervento finalizzato all'informazione ed educazione psicosessuorelazionale;
·
ecc..
Conclusioni
Il contesto operativo in cui prende forma e si dispiega il processo di consulenza on line in collegamento diretto audio-video costituisce la differenza principale fra questa nuova modalità di lavoro in psicologia e sessuologia clinica e quella più tradizionale, realizzata in ambulatorio o stanza di consultazione.L'ipotesi per cui la diversità fra i due modi d'intervento si limiti alle dimensioni meta-metodologiche ovvero epistemologiche e tecnico-strumentali implicate nel processo on line, suggerisce di utilizzare modelli teorici e metodologie già esistenti e conosciuti.La complessità di un contesto di lavoro che definisco "multiplo" sembra richiedere al professionista, uno sforzo continuo per realizzare ciascun intervento che si organizza e si dispiega tra i vincoli e le possibilità di un'epistemologia sistemico-relazionale integrata al modello clinico-generale dell'analisi della domanda di consultazione. Naturalmente, il modello epistemologico e tecnico-metodologico che è stato ipotizzato in questo articolo, in forma incompleta, rimane uno fra i tanti che potrebbero essere impiegati, con altrettanta efficacia, da parte di altri professionisti.Per verificare la validità di questo nuovo strumento di lavoro per lo psicologo e il sessuologo clinico è necessario iniziare uno studio che possa, attraverso la sistematicità della sperimentazione scientifica, evidenziare la qualità e i limiti rispetto agli esiti del suo utilizzo. Probabilmente un giorno, attraverso la strada della legittimazione scientifica (oltre che quella empirica) della consulenza on line in collegamento diretto audio-video, potremmo riconoscere questo strumento come un'importante risorsa sociale e comunitaria per la promozione della salute psicologica, sessuologia e relazionale.
Riferimenti
bibliografici
-
A.RONCONI,
"Servizi on line o incontro faccia a faccia con il psicosessuologo?"
consultato il 09.11.2000; disponibile on line all'URL: http://www.psicologia-sessuologia.it.
-
A.RONCONI,
"La consulenza psicologica e sessuologica on line in collegamento diretto
audio-video: premesse epistemologiche e pratiche di un nuovo strumento per il
lavoro clinico", Rivista di Sessuologia, Clueb, Bologna, 2001;
-
F.BOLLORINO
(a cura di), "Psichiatria on line: strumenti di ricerca scientifica,
comunità terapeutiche, interazione fra medico e paziente", Apogeo, Milano,
1999.
-
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Genetic Social and General Psychology Monographs, 1998, No.124, 434-464.
-
L. RABASCA, "Taking telehealth to the next
step", Monitor On Psychology, Volume 31, No. 4, April 2000.
-
M. MAHEU, P.WHITTEN,
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-
P.WALLACE, "The psychology of the
Internet", Cambridge University Press, Cambridge 1999.
-
R.CARLI,
"L'analisi della domanda", Rivista di Psicologia Clinica, 1, 38-53,
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-
R.CARLI,
"Psicologia Clinica. Introduzione alla teoria e alla tecnica. Utet, Torino,
1987.
-
R.CARLI,
"L'analisi della domanda. Esperienze di ricerca in psicologia
clinica", Rivista di Psicologia Clinica, 3, 1992.
-
K.S.YOUNG, "Caught in the Net", John
Wiley & Jons Inc., USA, 1988.
-
K. FOXHALL, "How will the rules on
tlehealth be written?", Monitor On Psychology, Volume 31, No. 4, April
2000.
-
T.
CANTELMI, M. TALLI, S. PUTTI, "Le nuove frontiere della psicoterapia: il
paziente on- line, Psicologia Contemporanea, Giunti, Firenze, N.160, 2000.
In attesa di
pubblicazione su Rivista italiana.
*
Psicologo sessuologo e psicoterapeuta libero professionista a Rimini.
[1]
ISDN e ADSL rappresentano solo due delle diverse modalità oggi disponibili
per realizzare una videoconsulenza o videoconferenza. Allo stato attuale
esse sembrano essere quelle maggiormente implementabili da parte di quelle
persone che utilizzano internet nel loro tempo libero, potenziali utenti dei
servizi audio-video on line.
[2]
Contesto come insieme di dimensioni tra loro strettamente correlate che
vincolano e allo stesso tempo rendo possibile lo sviluppo di un processo
relazionale fra due o più sistemi umani, Ma anche contesto come, setting,
luogo, tempo, organizzatore ambientale ed epistemologico del processo di
consulenza.
[3]
Http://www.psicologia-sessuologia.it