CORSO ECM DI ADDESTRAMENTO ALLA COMUNICAZIONE ASSERTIVA (per apprendere a gestire i conflitti in maniera efficace)
PSICOTERAPIA
E DISAGIO IN ETÀ EVOLUTIVA A
cura di: Dott.ssa
Angiolina di Reto Psicoanalista,
Psicoterapeuta dell’infanzia e dell’adolescenza SIPsIA, membro
associato dell’A.R.P.Ad Dott.ssa
Alessandra Sozzi Psicologa
dell’età evolutiva e socio A.R.P.Ad Dott.ssa
Claudia Canarile Psicologa
dell’età evolutiva Siamo
un gruppo di professionisti che si occupa di problematiche legate all’età
evolutiva da diversi anni e la nostra esperienza ci ha permesso di mettere
a punto una tecnica a carattere psicoanalitico che mira a trattare il
disagio infantile e adolescenziale da diverse angolazioni. Interventi
previsti: .
Terapia di sostegno alle funzioni
genitoriali in gruppo ·
Psicoterapia
di coppia per i genitori ·
Corsi
di aggiornamenti per gli insegnanti ·
Corsi
per operatori sociali o assistenti a portatori di handicap ·
Psicoterapia
infantile ·
Psicoterapia
di gruppo per adolescenti ·
Psicoterapia
individuale per adolescenti I
GENITORI Le
funzioni genitoriali
Genitori
si diventa, non si nasce
Occupandosi
di età evolutiva risulta imprescindibile il contatto e la presa in carico
delle figure genitoriali, primo riferimento e parte integrante
dell’ambiente di appartenenza della persona nel suo cammino dalla
situazione di dipendenza infantile alla figura di adulto integrato. I°
Funzione: creazione dell’apparato psichico familiare.
Due
persone quando si incontrano hanno alle loro spalle due storie personali.
Al momento in cui si forma la coppia, per creare un apparato psichico
familiare, entrambi i componenti della coppia devono mettere in comune le
proprie esperienze e mantenere vivo il proprio vissuto personale. La
coppia non si crea negando le origini e pensando che la vita inizia solo
dal momento in cui ci si è conosciuti, ma perdendo l’illusione di una
coppia perfetta e fissa nel tempo. I partner devono mantenere la propria
individualità e amalgamarla con la storia dell’altro. Un buon ambiente
accogliente si crea mantenendo modificate e filtrate tutte le esperienze
che abbiamo vissuto, le quali contengono aspetti positivi e negativi che
contribuiscono a formare la nostra personalità. Si tratta di mantenere
vivo ciò che è utile alla nuova coppia e buttar via ciò che è
superfluo. Se buttiamo via tutto ciò che precede la nascita della coppia,
sarà inevitabile che gli aspetti negativi verranno riversati sulla
famiglia dell’altro e in parte sul bambino che comunque avrà delle
caratteristiche dell’altra famiglia. II°
Funzione : accomodamento alla realtà
Più
la coppia sarà capace di accettare la situazione reale dopo la
disillusione dell’innamoramento, più sarà solida e in grado di
accogliere il bambino reale al proprio interno. Se i coniugi tendono a
mantenere l’illusione presente nella fase di innamoramento, nella
famiglia non ci sarà spazio per un bambino reale, ma solo per un figlio
perfetto che deve soddisfare l’illusione della coppia. La funzione di
accomodamento ai cambiamenti della realtà è costante nella vita di un
individuo, in quanto più riusciamo a vivere nel quotidiano e a
modificarci secondo i cambiamenti della realtà, più la nostra esistenza
sarà soddisfacente. Più ci irrigidiamo e tentiamo di mantenere le
situazioni immutabili, più la nostra esistenza sarà frustrante. Ogni
patologia psichica è legata al non cambiamento, alla ripetizione, al
mantenimento di un omeostasi eccessiva; si rimane fissati a modelli di
funzionamento ripetitivo ed immutabile. III°Funzione:
stabilire una cornice stabile e flessibile
Se
i partners iniziano la propria esperienza con l’idea di formare una
nuova coppia ideale completamente diversa da quella dei rispettivi
genitori, per esempio una coppia unita per opposizione ad una coppia
genitoriale disunita, oppure omogenea in opposizione ad una coppia
genitoriale caratterizzata da una marcata divisione dei ruoli maschile e
femminile, si creerà una situazione di estrema durezza che non permetterà
il formarsi di una cornice stabile e flessibile in cui far crescere i
membri della famiglia. Tutte le decisioni verranno prese per opposizione e
per ripicca senza valutare con chiarezza il senso delle decisioni stesse.
Si avranno grosse difficoltà ad accettare degli aiuti spontanei da parte
dei nonni, ma si sentirà una grossa necessità di controllare i propri
genitori rispetto all’aiuto richiesto o comunque in merito ai rapporti
da instaurare con loro. Esempio: in caso di bisogno di aiuto rispetto al
proprio figlio, si chiederà ai nonni di svolgere le loro funzioni secondo
uno schema estremamente rigido e qualsiasi piccola variazione a questo
schema porterà a grossi momenti di rabbia. IV°
Funzione: condividere piacevolmente il tempo libero
Purtroppo
la nostra vita quotidiana ci costringe a vivere ansiosamente. Si è persa
la capacità e la possibilità di stare bene con i propri figli. Troppo
spesso si è costretti solo a seguirli nei compiti o ad accompagnarli ai
vari sport. Difficilmente avvengono situazioni in cui i genitori si
possono permettere di lasciarsi andare insieme ai propri bambini e di
vivere con loro momenti di gioco e di relax. Questo costringe i genitori
ad affrontare le situazioni con una quantità di ansia eccessiva che a
volte li porta a provare difficoltà nel rapporto con loro. Sempre più
spesso si è costretti ad abbandonarli a baby-sitter, scuole, doposcuola,
nonni, zii, ecc, aumentando il senso di colpa per l’abbandono e quindi
minando il piacere di trascorrere il tempo insieme. V°
Funzione: l’autorevolezza
I
genitori non devono essere gli amici dei loro figli,
ma devono assolvere a quel compito molto difficile che è “fare i
genitori”. I
ragazzi e ancor di più i bambini non sono ancora in grado di prendersi
delle responsabilità e devono avere la certezza
di essere accompagnati nel
duro cammino della crescita e
che esista qualcuno che ha pensato
per loro. L’autorevolezza è sicuramente collegata con la sicurezza
interna. Maggiore è la percezione di precarietà e confusione, minore sarà
la possibilità di stare vicino al proprio figlio con quella flessibilità
e fermezza che consente una guida senza prevaricazioni. Il divieto
è una delle prime forme di relazione tra genitore e figlio. I divieti
all’interno di un rapporto con i figli sono indispensabili, ma devono
essere chiari, condivisi e non di rappresaglia.
E’ fondamentale il rispetto delle regole, perché solo attraverso
questo strumento il genitore contiene gli impulsi del proprio figlio.
Esiste una notevole differenza tra autorevolezza e autorità. La funzione
del genitori è legata all’autorevolezza, cioè alla possibilità di
guidare il proprio figlio facendogli sentire l’amore che ha per lui,
“sfruttando” l’idealizzazione del bambino e dell’adolescente.
L’autorità è demandata più alle istituzioni: scuola, allenatori
sportivi, medici ecc. VI°
Funzione: la complicità
La
complicità con il proprio figlio è basata sulla mancanza di sensi di
colpa e sull’autorevolezza del rapporto. Spesso non si riesce ad essere
complici con i propri figli, abbiamo la sensazione che ci sfuggono, che
non riusciamo a fargli svolgere “il proprio dovere”. Se la fiducia
sulla buona riuscita del bambino non ci sostiene, ci rivolgiamo ad autorità
esterne per farci supportare laddove ci sentiamo gravemente carenti e
quindi non riusciamo ad essere complici anche quando questo sarebbe
necessario. In contrapposizione, quando abbiamo la percezione di gravi
carenze nel bambino o nel ragazzo, la complicità dei genitori diventa
totale in ogni occasione, non permettendogli di affrontare le difficoltà
che incontra nell’ambiente e allora il genitore cerca di sopperire a
questi deficit, sostituendosi completamente al proprio figlio ( fare i
compiti invece di stimolarlo all’apprendimento, non appoggiare
l’autorità degli insegnanti, ma dare sempre e comunque ragione al
bambino). VII°Funzione:
il contributo dei nonni allo
sviluppo dell’Io
individuale in seno alla famiglia
La
prima funzione dei nonni è quella di essere un’isola
di affetto e comprensione rispetto ai propri nipoti. Purtroppo oggi,
troppo spesso, i nonni sono costretti a fare le funzioni dei genitori,
dovendo sopprimere il desiderio di coccolare e divertire i propri nipoti.
E’ fondamentale nello sviluppo infantile l’emozione di avere qualcuno
che li comprende e li asseconda sempre. Il nonno rappresenta l’oasi
felice in cui rifugiarsi nei momenti di frustrazione. Infatti i nonni
avendo “in teoria” più tempo libero, possono dedicarsi a giocare con
i bambini, a raccontare favole, a comprare le caramelle, a passare del
tempo con loro in libertà. Purtroppo la vita odierna spesso ci costringe
ad usare i nonni come sostituti dei genitori, impegnati nelle loro attività
concitate .
Modalità
di intervento per i genitori
1)
Terapia di sostegno alle funzioni genitoriali in gruppo
Si
propongono terapie di gruppo per i genitori composti da 10/12 persone
all’interno delle quali è possibile non solo promuovere nuove
conoscenze, ma anche proporre delle riflessioni attraverso le quali i
problemi individuali vengono ridimensionati all’interno del gruppo,
favorendo anche dei rapporti di socializzazione e di confronto reciproco.
E’ importante che a tali incontri afferiscano genitori che non si
conoscono tra loro, al fine di favorire la privacy e la libera espressione
delle emozioni. Il gruppo può divenire contenitore delle emozioni, luogo
in cui poter riflettere sulle proprie difficoltà, e condividere desideri,
dubbi, paure con altre persone allo stesso livello. Finalità
Questo
intervento non consiste in un’insieme di regole o di ricette su come si
fa a essere buoni genitori. Ma
ha lo scopo di aiutare i partecipanti a riflettere su di sé e sulla
propria famiglia in relazione alle proprie capacità genitoriali. Si
suppone che, se si ha una comprensione diversa del proprio comportamento e
dell’impatto che si ha sugli altri, si ha più possibilità nella vita e
nel trattare con i propri figli. Caratteristiche
I
corsi di gruppo per i genitori saranno composti da 10/12 persone
all’interno dei quali è possibile non solo promuovere nuove conoscenze,
ma anche proporre delle riflessioni attraverso le quali i problemi
individuali vengono ridimensionati all’interno del gruppo, favorendo
anche dei rapporti di socializzazione e di confronto reciproco. Il gruppo
prevede almeno 10 incontri della durata di due ore ciascuno, con una
frequenza di una volta alla settimana. Il corso non è riservato solo ai
genitori che si trovano a fronteggiare una situazione patologica, ma vi
possono accedere tutti i genitori interessati ad approfondire le loro
conoscenze in questo ambito. 2)
Psicoterapia di coppia
Anni
di esperienza nella psicoterapia dell’età evolutiva ha permesso di
mettere appunto un modello che risulta essere il più efficace nella cura
dei disturbi in età evolutiva. Questo modello prevede la presa in carico
del bambino o del ragazzo e della coppia dei genitori, da parte di due
terapeuti diversi. La psicoterapia della coppia genitoriale risulta essere
indispensabile per promuovere la trasformazione e il cambiamento
dell’intera situazione familiare che ha creato il disagio. Anzi, in
tutti quei casi in cui non è possibile effettuare un trattamento del
soggetto portatore del disturbo, specialmente in adolescenza, (quando a
volte è presente un netto rifiuto del ragazzo nei confronti del
trattamento) risulta estremamente utile intervenire con un trattamento
della coppia genitoriale. Il
vissuto familiare inciderà anche nel rapporto con tutto l’ambiente
esterno aumentando il senso di disagio. Il rifornimento narcisistico ed il
sostegno emotivo, necessario per arrivare ad una sana identificazione
personale e di costruzione della propria personalità, viene meno per il
soggetto in crescita e ci si troverà di fronte ad una situazione più o
meno patologica, che può avere come manifestazione sintomi psicologici o
somatici. Per districare questa situazione e renderla trattabile è
indispensabile partire da una psicoterapia della coppia genitoriale.
E’
indispensabile che entrambi i membri della coppia siano presenti alle
sedute, altrimenti la seduta deve essere rimandata. Ciò ha due importanti
funzioni: da una parte ha il fine di rimandare la funzione contenitiva
terapeutica rispetto entrambi i membri della coppia; dall’altra, ha il
fine di impedire la percezione individuale di alleanze con un solo membro. Gli
insegnanti
Gli
insegnanti, fin dall’asilo nido, sono le persone che vivono più
a lungo con i bambini. Il
contatto quotidiano con gli studenti, il seguirli nella crescita, rende
gli insegnanti molto preziosi per l’aiuto che possono dare ai bambini e
ai ragazzi nel difficile cammino verso la maturazione, che non consisterà
solo in un sostegno didattico. Gli
insegnanti rappresentano un referente adulto con cui gli alunni possono
confrontarsi e quindi possono essere molto utili in questa loro funzione
di referente diverso dal genitore. Il
loro compito è gravoso e appare perciò opportuno prevedere un sostegno
per aiutarli a meglio comprendere le dinamiche psicologiche dei loro
alunni. Si
propongono quindi i seguenti corsi di aggiornamento: 1)
corso teorico breve centrato sulle tematiche dello sviluppo e alle
difficoltà di scolarizzazione; 2)
corso completo sull’osservazione psicoanalitica; 3)
corso
sull’interpretazione del disegno
infantile. Corso
teorico breve
Questo
corso cercherà di fornire loro un quadro il più possibile chiaro della
situazione emozionale dell’ età evolutiva
ed avrà una modalità di svolgimento seminariale di gruppo, con
una parte introduttiva teorica ed una seconda parte costruita insieme agli
insegnanti stessi attraverso la discussione di situazioni particolari
riguardanti i bambini o i ragazzi in cui gli insegnanti si ritrovano
coinvolti. Il seminario verterà prevalentemente sulle problematiche
legate alo sviluppo, al passaggio dall’infanzia all’adolescenza e
dall’adolescenza all’età adulta, cercando di mettere in evidenza
nelle varie tappe evolutive, quali meccanismi di difesa sono attivi e come
poter affrontare al meglio le situazioni problematiche. L’obiettivo
del corso non sarà quindi solo quello di fornire attraverso la didattica
nuove conoscenze, ma anche di fornire un nuovo strumento di lavoro agli
insegnanti. Caratteristiche
Il
corso avrà la durata di 5 incontri per complessive 10 ore e verterà
sulle seguenti tematiche: 1)
le funzioni dell’insegnante; 2)
lo sviluppo psicosessuale; 3)
le difficoltà di valutazione dei livelli cognitivi e i disturbi
dell’apprendimento; 4)
le trasformazioni somatiche, il modello sociologico e
l’importanza del gruppo dei coetanei; 5)
normalità e patologia in età evolutiva. Finalità Al
termine del corso, i partecipanti avranno acquisito dimestichezza con la
visione psicoanalitica delle tappe dello sviluppo e avranno fortificato la
funzione di contenimento e comprensione della dinamica insegnante-alunno.
Inoltre il focus sarà centrato sulle principali disarmonie dello sviluppo
che incidono in modo particolare sul rendimento scolastico.
Corso
sull’osservazione psicoanalitica
La
capacità di osservare un’ interazione tra bambino/genitore/insegnante e
poter utilizzare tale materiale all’interno del proprio lavoro
didattico, presuppone che l’educatore abbia acquisito una tecnica di
osservazione ben definita. L’osservazione psicoanalitica in una
situazione prefissata è uno strumento per incrementare la comprensione
del mondo interno dell’educatore rispetto ad un particolare bambino. Il
seminario è articolato in due momenti: una prima parte teorica ad
orientamento psicoanalitico ed una seconda parte più pratica che
coinvolgendo direttamente gli insegnanti, mette in rilievo gli aspetti
inconsci della relazione e ne
permette l’elaborazione. Caratteristiche
Il
corso prevede 10 incontri di due ore ciascuno, suddivisi in una prima
parte teorica ed una seconda di analisi delle osservazioni portate dagli
insegnanti a turno. I)Le
caratteristiche e le funzioni di un’educatrice II.
In
2)Introduzione all’osservazione psicoanalitica prefissata III.
3)Il
significato del gioco e del disegno infantile IV.
4)La storia della
psicoanalisi: mondo interno e mondo esterno, i meccanismi di difesa. V.
5)Il processo di sviluppo: il bambino da zero a sei mesi, il significato
della separazione, come il nido e la scuola materna può facilitare o
ostacolare la separazione VI.
6)Lo sviluppo da sei mesi ad un anno, la fase orale, il blocco dello
sviluppo della fase orale e le più gravi patologie VII.
7)La fase anale, la fase fallica, il complesso di Edipo VIII.
8)La latenza, l’ importanza del gioco e dei coetanei IX.
9)L’adolescenza X.
10)Relazioni individuali e relazioni di gruppo: considerazioni conclusive Finalità
Al
termine del corso, l’educatrice avrà acquisito la tecnica
dell’osservazione e potrà utilizzare il materiale per poter
approfondire la conoscenza del mondo interno del bambino
e trovare da sé nuove strategie di intervento per migliorare la
relazione. Corso
sull’interpretazione del disegno
infantile
L’interesse
della tecnica psicoterapeutica nei confronti della produzione grafica
infantile nasce dalla ricerca di una modalità appropriata per entrare in
contatto con il bambino, presupposto indispensabile affinché la
psicoterapia abbia successo. Fornire agli insegnanti o ai genitori delle
conoscenze rispetto al modo di interpretare i disegni corrisponde al
fornire un ulteriore strumento di aiuto nella difficile comprensione
del mondo interno del bambino. Caratteristiche Il
corso avrà la durata di 8 incontri per 2 ore ciascuno. I.
Le caratteristiche e le funzioni dell’insegnante: la funzione
didattica, l’educazione socio-affettiva, la promozione alla salute. II.
I canali rappresentativi del bambino. Mondo esterno e mondo
interno. Il gioco infantile; le aree del gioco: emotiva, fisiologica,
posturale, cognitiva e simbolica. III.
Il disegno infantile. L’aspetto narrativo e conoscitivo del
disegno. Gli aspetti formali e strutturali del disegno. IV.
L’interpretazione del disegno. Il test dell’albero e la casa. V.
Il disegno della figura umana, il bambino sotto la pioggia, la
famiglia. VI.
Il disegno come produzione spontanea. La rappresentazione di sé
attraverso il disegno. Lo sviluppo della mente visto attraverso i disegni
dei bambini. VII.
Le relazioni individuali e le relazioni di gruppo. Le dinamiche di
gruppo. Il concetto di sé all’interno del gruppo. VIII.
Il
contenimento e l’autorevolezza. Transfert
e empatia in due setting diversi: la scuola e la psicoterapia.
L’atteggiamento da tenere nelle gravi patologie del bambino.
Considerazioni conclusive. Finalità
Al
termine del corso l’educatore avrà acquisito la capacità di
identificare all’interno del disegno di un bambino quali siano i
significati simbolici prevalenti ed i messaggi che il bambino vuole
esprimere. Comprendere i messaggi inconsci contenuti nella produzione
artistica può aiutare l’operatore a trovare nuove strategie di
intervento per aiutare il bambino i difficoltà. Corsi
per operatori sociali o assistenti a portatori di handicap
Sta
prendendo sempre più piede la professionalità di nuove figure
nell’ambito della gestione del disagio psicofisico infantile e
adolescenziale. 1)
aiutare materialmente i genitori nella gestione del bambino o
adolescente; 2)
promuovere un programma
formativo che abbia come fine quello di favorire quanto più è possibile
un cammino verso l’autonomia; 3)
favorire i processo di identificazione per promuovere una
progressione nello sviluppo psichico. Obiettivi
del corso
Attraverso
delle lezioni teoriche e la supervisione di casi, il corso mira a chiarire
e promuovere l’importantissima funzione di sostegno e contenimento che
queste figure svolgono sia nei confronti del bambino o dell’adolescente,
sia nei confronti dell’ambiente familiare. Caratteristiche
Il
corso si svolgerà in 10 lezioni di 2 ore ciascuno. 1)
le funzioni dell’operatore sociale; 2)
i limiti e le caratteristiche dell’intervento; 3)
il progetto terapeutico; 4)
le fasi dello sviluppo sessuale; 5)
le identificazioni positive e lo stimolo alla crescita; 6)
codici di espressione come decodificare; 7)
i rapporti con i genitori; 8)
le trasformazioni somatiche, il modello sociologico e
l’importanza del gruppo; 9)
i momenti di crisi; 10)
le differenze tra un rapporto di compagno adulto e la psicoterapia. L’infanzia
La
moderna ricerca ci ha dimostrato che i neonati e
i bambini sono individui molto sofisticati e che posseggono grandi
abilità. Essi vedono, sentono i suoni, gli odori e i sapori, sono in
grado di fare distinzioni e hanno le loro preferenze. Persino in sala
parto preferiscono i volti umani a altre figure astratte e riconoscono
l’odore del latte della mamma appena nati e si girano nella direzione da
cui proviene; inoltre è dimostrato che i neonati sono in sintonia con il
comportamento e con gli umori di chi si occupa di loro. Può capitare, a
volte, che un neonato pianga se la persona che lo tiene in braccio sta
parlando di qualcosa di molto triste. Intervento
psicoterapeutico nell’infanzia Le
varie tipologie di intervento in età evolutiva, devono prendere in
considerazione la situazione da diversi punti di vista. Bisogna valutare
attentamente tutti gli elementi che concorrono a strutturare e sostenere
il disagio del bambino. Un comportamento sintomatologico del bambino, può
esprimere un disagio della coppia coniugale. Accade di frequente che i
genitori abbiano accesso alle consultazioni psicologiche con l’idea che il
problema è del bambino, e quindi si sottraggano, in modo più o meno
consapevole a qualsiasi tentavo di esplorazione di possibili dinamiche
familiari, a sostegno del sintomo. E’ indispensabile che i genitori si
rendano per primi disponibili ad un lavoro di riflessione critica sulla
situazione, che accompagni un eventuale percorso terapeutico con il
bambino. Caratteristiche La
psicoanalisi, attraverso l’analisi simbolica del disegno e del gioco del
bambino, risulta essere una tecnica adeguata per affrontare le difficoltà
in età evolutiva. L’esperienza ha dimostrato che per ottenere dei
risultati, è preferibile una frequenza almeno bisettimanale, associata ad
una terapia della coppia genitoriale. Finalità La
psicoterapia infantile ha innanzitutto un funzione preventiva, in quanto
più presto si interviene nel soggetto in età evolutiva, maggiori saranno
le possibilità di riuscita impedendo che la patologia diventi cronanca.
Inoltre le patologie dell’età evolutiva bloccano lo sviluppo
dell’individuo, quindi la funzione primaria della psicoterapia è quello
di permettere al bambino in crescita di riprendere il suo naturale
sviluppo. L’adolescenza
Gli
osservatori degli esseri umani in via di sviluppo hanno riconosciuto da
sempre l’enorme importanza della pubertà, nei suoi aspetti fisici e
psicologici. La maturazione sessuale ha sempre conferito una importanza
particolare a questo stadio dello sviluppo, al quale sono state
direttamente correlate le trasformazioni della personalità. Lo
sviluppo adolescenziale e il senso di sé
L’adolescenza
è stata considerata per un lungo periodo di tempo come quel momento della
vita in cui non si poteva pensare ad un intervento di tipo psicologico, in
quanto le manifestazioni, particolarmente ricche di cariche aggressive, e
la discontinuità degli investimenti affettivi, metteva a dura prova
qualsiasi tentativo di trattamento. Adesso questo periodo della vita è
invece considerato, in tutte le sue manifestazioni, come un momento molto
particolare per cui l’eventuale intervento deve essere affidato solo a
coloro che hanno una preparazione specifica nel trattamento degli
adolescenti. Modalità
di intervento in adolescenza
Psicoterapia
psicoanalitica individuale dell’adolescente Poter
valutare l’effettivo potenziale di intervento su un adolescente
presuppone, spesso, un lavoro preliminare di accesso alla terapia i cui
tempi sono il riflesso del tempo interno dell’adolescente.
L’adolescenza spesso è stata considerata una fase della vita la cui
trattabilità è stata lungamente messa in discussione da diversi autori.
Adesso, invece, la psicoterapia degli adolescenti ha assunto una nuova
rilevanza, anche se necessita di una formazione specifica e di
accorgimenti di tecnica. La
psicoterapia analitica di gruppo negli adolescenti
Esistono
delle differenze fondamentali tra la psicoterapia individuale e la
psicoterapia di gruppo. Al contrario dell’intervento su un singolo
paziente, la situazione collettiva è uno strumento importantissimo di
informazioni e di osservazioni collettive e utile anche come sede di
controllo e chiarimento diagnostico e prognostico. In particolare con gli
adolescenti, la possibilità di scambio con i coetanei, permette modifiche
all’aspetto emotivo accogliendo suggerimenti e confronti che vengono dal
mondo dei pari, mentre le rifiuterebbero se provenissero dai genitori.
Inoltre la psicoterapia di gruppo ci permette di effettuare un intervento
che coinvolge e cattura l’adolescente immediatamente, mettendolo in
contatto contemporaneamente con le sue problematiche interne e con quelle
sociali in una situazione terapeutica che coinvolge il gruppo. Come
si svolge la psicoterapia psicoanalitica di gruppo? Il
gruppo comprende normalmente 5/8 persone. Il gruppo ottimale è di sette
persone escluso il terapeuta e il coterapeuta. La seduta dura un’ora e
mezza e si tiene abitualmente una volta alla settimana. Il tipo di gruppo
più adatto al trattamento negli adolescenti è il gruppo parzialmente
aperto, che, a differenza del
gruppo chiuso, rimane immutato dall’inizio alla fine della terapia e ha
una durata prestabilita. Questo permette la sostituzione dei vari membri
nel tempo, e la durata non viene stabilita fin dall’inizio, ma valutata
in itinere. I
fattori terapeutici
I
fattori terapeutici che permettono al gruppo di assumere quella funzione
di filtro elaborativo dell’esperienza sono quattro: 1.
L’integrazione sociale a scapito del vissuto di isolamento di
importanza fondamentale nel periodo dell’adolescenza. 2.
La reazione speculare, che permette all’adolescente di
riconoscere negli altri più facilmente quei meccanismi che hanno
compromesso il proprio funzionamento e di elaborarli nel gruppo 3.
L’attivazione dell’inconscio collettivo e la sua funzione
condensante. Nel gruppo infatti il materiale inconscio di ciascun
partecipante affiora in maniera più immediata e allo stesso tempo, i
simboli che emergono nel gruppo ne permettono una comprensione più
chiara. 4.
La situazione di scambio, le spiegazioni e le informazioni, per cui
vi è grande interesse e richiesta, non sono ovviamente elementi peculiari
della situazione di gruppo, esse tuttavia, rendono la discussione più
vivace ed esauriente e ne modificano anche l’aspetto emotivo. La
situazione degli adolescenti partecipanti al gruppo è simile a quella dei
bambini, che sono disposti ad accettare quanto viene loro detto da
coetanei, mentre lo rifiuterebbero se provenisse dai genitori.
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