STRATEGIE
DI PREVENZIONE E PROMOZIONE DEL BENESSERE. UN ESEMPIO DA IMITARE
Barbara
Rossi e Gianni
Lanari
Benché non sia semplice definire la salute mentale, possiamo dire che è
sia assenza di malattie, sia presenza di una sensazione soggettiva di
benessere. Benché i dati statistici siano non sempre pienamente
condivisibili, sappiamo che i fattori di rischio per la salute mentale
sono in aumento.L'Organizzazione Mondiale della Sanità segnala da alcuni
anni che sono in aumento le malattie mentali: si stima che circa 340
milioni di persone sono affette da depressione, 45 milioni da
Schizofrenia, 100 milioni da ritardo mentale e 80 milioni da demenza. La
depressione presto sarà la terza patologia del mondo, ma le problematiche
oggi più diffuse e in rapido aumento sono i disturbi alimentari, problemi
d'ansia e attacchi di panico. L'ultima emergenza è la malinconia, così
come sono in aumento le condizioni che provocano una situazione di
sofferenza, i "tumori dell'anima", con una perdita di anni in
condizioni di benessere, con un peggioramento della qualità della vita, i
cui fattori non sono sempre ben riconoscibili.Alle malattie e ai problemi
si uniscono certe condizioni di disagio psicosociale (povertà, violenza,
stress…) comunque fonte di sofferenza.Si tratta quindi di tutta una
fetta di popolazione che si trova a rischio di perdere i propri diritti
alla salute mentale, che ha bisogno di sostegno e di condizioni specifiche
di aiuto, di servizi accessibili, di essere immersa in una rete di scambio
che generi risorse materiali e/o relazionali.La tentazione può essere
quella di fuggire di fronte alla natura e alle dimensioni del problema,
negando la complessità, banalizzando la sofferenza.Non è affatto
semplice prevenire qualcosa le cui cause non sono del tutto note, oppure
alquanto complesse proprio perchè derivano da più fattori. Ad esempio,
un'alimentazione povera di grassi previene solo in parte le malattie
cardiovascolari perché le cause sono multifattoriali, ma sicuramente
seguire una corretta alimentazione fa parte di ciò che è in nostro
potere fare per curarci della nostra salute. Che fare allora per
prevenire? Nell'ambito della Psicologia della Salute, tra gli interventi
di prevenzione primaria troviamo che un ruolo cruciale è dato
dall'informazione, anche se non è sufficiente per risolvere un problema
così ampio e complesso. "Se lo conosci non ti uccide" potrebbe
essere il nostro motto. Sapere cosa si può fare, infatti, è il primo
passo per stare bene; il come mettere in pratica ciò che si sa, è un
altro problema ancora, di cui parleremo prossimamente. Dal punto di vista
dell'informazione è indiscusso il ruolo di giornali, riviste
specializzate, siti internet, forum di discussione, mailing-list,
newsgroup, newsletter, associazioni di volontariato e non. Un esempio tra
tanti è proprio il giornalino di Novellara, Il Portico. Avete mai pensato
all'importanza di un giornalino che si occupa delle più svariate notizie,
dallo sport, alla politica, alla salute, alla scuola, alle vacanze, ai
diritti-doveri dei cittadini, alla vita quotidiana? Poche realtà di paese
o di città vantano un bene così importante e così ben strutturato! Per
la cronaca, Il Portico è nato nell'anno 1972 ma solo nel 1982 ha fatto il
salto di qualità su carta stampata. Dalle 4 facciate bimestrali è
passato a circa 28-30 pagine mensili di oggi seguendo le sollecitazioni
delle persone e distribuisce circa 5000 copie al mese. Le rubriche più
commentate e più discusse riguardano le interviste, le foto, la salute,
la bellezza, le opere pubbliche, le scelte comunali, le aziende e i
personaggi della zona, ecc.
Tra le caratteristiche di questo giornalino a favore della prevenzione
citiamo che:
-non discrimina nessuno
-rispetta la libertà di opinione e non da' giudizi
-si rivolge a tutti i novellaresi
-tutti possono utilizzare questo mezzo per comunicare alla comunità fatti
di una certa importanza
-aggiorna sui fatti d'attualità
-contrasta l'analfabetismo di ritorno e la diminuzione della lettura nel
nostro paese tra gli adulti
-è comodo, perché lo si trova tra la posta, al proprio domicilio
-è interessante, come dimostrano i commenti, le dichiarazioni e le
critiche
-permette di sviluppare pensieri nuovi sul nostro vivere quotidiano,
stimolando la ricerca di nuove soluzioni
-fa sentire meno soli nel proprio problema (quante volte ho sentito dire,
giornalino alla mano: "anch'io ho questo problema!" riferendosi
a differenti rubriche)
-ha sicuramente il limite di non risolvere i problemi, ma non ha nemmeno
questo obiettivo; in compenso apre il dibattito anche su questioni
scottanti .
Tra
gli interventi di prevenzione secondaria citiamo la psicoterapia, come
ricerca di un benessere migliore, una volta risolti disagi e problematiche
di difficile convivenza. Si stima che in Italia circa 500 mila persone
avrebbero bisogno di una psicoterapia, che non sempre possono permettersi.
Il Servizio pubblico offre alcune soluzioni terapeutiche, ma le liste
d'attesa sono molto lunghe e il servizio non risponde a tutte le
richieste. Per tale ragione si stanno raccogliendo le firme per una
petizione che permetta ai cittadini una psicoterapia convenzionata,
analogamente a quanto avviene per altre prestazioni sanitarie che l'ASL
non può interamente garantire nella sua complessità, così come già
avviene in alcuni Paesi Europei. Il 12 giugno sono state consegnate 30.000
firme al Presidente del Senato, On. Pera. Vedremo che succederà!
P
S I C T V
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