NON E’ MAI TROPPO PRESTO
PER CONOSCERE UN TERAPISTA OCCUPAZIONALE di
Casu Gabriella La Terapia Occupazionale è una professione sanitaria della riabilitazione. Il suo scopo è rendere la vita di persone con disabilità (psichiche e
motorie) il più "normale" possibile. Essa
traduce i movimenti residui in attività, azioni, gesti quotidiani,
aiutando la persona a mantenere le proprie abitudini oppure sostenendola
nella difficile ricerca di nuovi percorsi. Questo aiuto è un proporre
attivo alla persona, qualunque sia la sua condizione, è un agire, un
fare, che può contribuire alla ricostruzione di una propria identità. Il fine dunque è ricondurre il
paziente a una condizione di massima autonomia, non solo nel vestirsi o
nel mangiare, azioni comunque da non sottovalutare, ma anche nello
scegliere, decidere, rifiutare, assumersi responsabilità, organizzarsi. L’utilizzo
del lavoro come terapia ha radici molto antiche: cinesi,
persiani, aztechi e greci si servivano di danza, giardinaggio ed
esercizi fisici come forma di occupazione attiva e passiva al fine di dare
giovamento alle persone affette da diverse malattie.
Meno di dieci anni dopo, nel 1977 nasce l'AITO,
l'Associazione Italiana di Terapisti Occupazionali, che s’impegna per il
riconoscimento e nella diffusione della professione. La
figura del Terapista Occupazionale, il suo ruolo, le competenze e gli
ambiti, sono previsti nelle linee guida del Ministero della Sanità per le
attività di riabilitazione, nei contratti di lavoro dei comparti
socio-sanitario-assistenziale-educativo della sanità pubblica e privata e
nei regolamenti attuati dalle leggi regionali istitutive delle Residenze
sanitarie assistenziali. Il
TO può collaborare in équipe multidisciplinare con gli altri terapisti
della riabilitazione, con medici, infermieri, oss, con psicologi,
assistenti sociali, con architetti e ingegneri. Il
suo campo d’azione é vastissimo: opera nell’età evolutiva (ritardi
e/o disturbi dello svilupp, paralisi infantili, etc), in ambito
psichiatrico, neurologico (lesioni spinali, patologie degenerative,
traumi, ictus, etc), ortopedico, geriatrico, oncologico, reumatologico e
nel reinserimento lavorativo. I
suoi compiti sono: L’intervento
del Terapista Occupazionale, seppure non porta alla guarigione della
patologia, non può essere
considerato secondario in quanto abbraccia tutta l'attività
giornaliera, investendo la cura della persona, il tempo libero, gli
interessi relazionali interpersonali, e naturalmente l'attività
lavorativa, nonchè l'assolvimento del proprio ruolo all'interno della
famiglia. Non è mai troppo presto dunque per conoscere un TERAPISTA OCCUPAZIONALE!!!!!!!!
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