LA
SINDROME D
’ALIENAZIONE GENITORIALE: I FIGLI DELLA “PAS”
Daniele Paolini
(video)
Questo
elaborato ha come oggetto lo studio di una particolare patologia
la Sindrome
di Alienazione Genitoriale (PAS) ponendo una particolare attenzione alle
conseguenze che si riflettono sullo sviluppo dei figli. La Sindrome
di Alienazione Genitoriale dall’inglese Parental Alienation Syndrome
(PAS) fu descritta da R.A. Gardner a partire dagli anni ottanta.
Rappresenta un disturbo psicopatologico e un abuso emotivo che colpisce i
figli, solitamente in un età compresa tra i 7 e i 14/15 anni, pertanto si
può definire un vero e proprio disturbo dell’età evolutiva. Il
contesto di sviluppo della PAS è il momento di separazione
dei genitori e la conseguente custodia dei figli. Quando
la separazione assume caratteristiche conflittuali, ognuno degli
ex-coniugi, convinto di aver ragione, rischia di coinvolgere i figli in
una “lotta tra adulti” disorientandoli e costringendoli ad una scelta
forzata. Tale comportamento ha lo scopo di separare, allontanare i figli
da un genitore (alienato) e indottrinare il figlio da parte dell’altro
genitore (alienante) contro il genitore alienato. Emerge
in modo chiaro la strumentalizzazione dei figli da parte del genitore
alienante nei confronti del genitore alienato, con lo scopo di acutizzare
e rendere impossibile il rapporto dei figli col genitore alienato.
Pertanto sembra importante evidenziare che tale comportamento presuppone
la soddisfazione egoistica ed esclusiva da parte del genitore alienante.
Il genitore che mette in atto
tali comportamenti pone in secondo piano i bisogni e le necessità dei
figli, creando una realtà molto spesso non giustificabile. Gardner
nello studio di questa Sindrome ha evidenziato 8 indicatori della
sintomatologia e 3 livelli di gravità. Uno degli indicatori maggiormente
presente è rappresentato dalla campagna di denigrazione, in altre parole
il genitore alienante denigra verbalmente il genitore alienato di fronte
al bambino es: “Perché
non l’ascolti? Non capisci che ti detesta e non vuole stare con te?”,
“Non senti cosa ti sta dicendo? Ti sta dicendo che ti trova un essere
spregevole”, “Ma allora non hai rispetto per i desideri dei tuoi
bambini! Lei/Lui non vuole che tu vada alla recita scolastica. Riesci o no
a ficcartelo in quella testa di legno?”, ect.
Di seguito viene riportata una tabella riassuntiva riferita alle
conseguenze derivanti dalla PAS, nei confronti dei figli, dividendoli nel
breve e nel lungo periodo, tale divisione deve essere intesa
esclusivamente in termini teorici e semplificativi, la presenza di una
conseguenza non esclude le altre, pertanto è doveroso sottolineare che
ogni caso è unico a se stesso e può presentare i vari problemi
intrecciati (breve e lungo termine) ed avanzarne ulteriori.
CONSEGUENZE
A BREVE TERMINI
|
CONSEGUENZE
A LUNGO TERMINE
|
-
Problemi
comportamentali;
-
Problemi
scolastici;
-
Difficoltà
affettive;
-
Problemi
nella qualità relazionale con i genitori;
-
Difficoltà
psico-emotive (manifestazioni depressive, sintomi d’ansia,
idee suicide).
|
-
Difficoltà
nel gestire rapporti lavorativi,
-
Difficoltà
nel progettare il futuro;
-
Sfiducia
e difficoltà nel rapporto con gli altri;
-
Difficoltà
psico-emotive (manifestazioni depressive, sintomi d’ansia,
idee suicide, maggiori rispetto al breve termine);
-
Difficoltà
maschile nell’assumere ruolo genitoriale;
-
Sfiducia
femminile in ambito sentimentale;
-
Relazioni
sentimentali precoci e di breve durata.
|
Indipendentemente
dai differenti fattori che possono entrare in gioco in ogni singolo caso,
e al di là dei limiti e delle polemiche che la teorizzazione della PAS ha
suscitato, occorre riconoscere che il fenomeno esiste e molto spesso viene
sottovalutato da chi, in primo luogo, dovrebbe farsi carico di questa
patologia. I tribunali
sono il luogo dove le relazioni familiari vengono reificate, e la
sofferenza può restare priva di un convincente, la lotta tra le parti che
avviene nei tribunali, supportata dai rispettivi avvocati, rischia di
inasprire ulteriormente una situazione già compromessa. E'
presumibile pensare che per evitare questo danno aggiuntivo, occorrerebbe
che i professionisti dell’ambito giuridico e quelli dell’ambito
psicologico imparino a lavorare in modo coeso e sinergico sia per tutelare
i diritti di ognuno sia per restituire un senso ad un contesto genitoriale
di cui i figli necessitano. E’
evidente quanto sia delicato e difficile operare in questo campo, sia per
riuscire a progettare un intervento congruo sia per riconoscere le varie
forme di PAS, che molto spesso vengono mal interpretate o non riconosciute
rischiando ulteriori complicazioni. Mi
sembra doveroso sottolineare, ulteriormente, l’importanza delle
conseguenze della PAS sui bambini, i conflitti che si scatenano tra i due
genitori comportano seri danni nel breve e nel lungo periodo sulla vita
dei figli, contribuendo a farne dei futuri adulti instabili e disadattati.
Concludendo, emerge come sia
importante sviluppare un intervento che richiede un duro, impegnativo e
collaborativo lavoro da parte di tutte le figure professionali coinvolte
(giudice, avvocati, psicologi)
per fare in modo che tutti i membri della famiglia ne traggano benefici,
dando l’assoluta priorità a preservare e tutelare i diritti dei figli
che risultano le vere “vittime della PAS”.
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