L’esperienza
di una studentessa di psicologia in Svezia
di Naomi
Lisai
Quando
mi è stato chiesto di scrivere un articolo sul tema “La mia esperienza
di studentessa di psicologia in Svezia” mi sono accorta che era la prima
volta che dovevo pensare ai miei studi in un modo così concreto. Studiare
psicologia penso che avrà per sempre una grande influenza sulla mia vita.
La riflessione, l’introspezione e l’interesse per le relazioni
diventano temi molto importanti per uno studente di psicologia. Certamente
lo è già per molti quando scelgono di studiare psicologia. Piano piano
ciò diventa ancora più evidente. In un mondo dove lo stress e la
superficialità ci fa dimenticare di fermarci per pensare a cosa è
veramente importante nella vita, cinque anni di studi in psicologia
offrono un’opportunità per riflettere. La mia opinione è che oltre la
conoscenza nella materia, gli studi di psicologia diventano una sfida dove
uno dei traguardi principali è lo sviluppo personale. In questo articolo
voglio provare a descrivere che cosa significa studiare psicologia in
Svezia. Ho provato a pensare alle cose che io trovo interessanti sapere
quando parlo con qualcuno che studia o che ha studiato in un’altro
paese. Naturalmente la mia descrizione è personale e pure in parte
specifica per l’università dove studio io.
In Svezia ci sono sette università con una facoltà di psicologia. Oltre
i corsi semestrali che si possono frequentare separatamente, c’è il
cosiddetto Programma di Psicologia. Esso consiste in cinque anni di studi,
che seguiti da un anno di tirocinio post-laurea, portano al titolo
professionale di psicologo. L’anno universitario è diviso in due
semestri. Ognuno consiste in 20 settimane di studi ed equivale a 30
crediti secondo il sistema europeo.
Nel Gennaio 2008 ho iniziato il mio terzo anno del Programma di Psicologia
all’Università di Uppsala. È l’università più antica dei paesi
nordici, fondata nel 1477. La facoltà di psicologia a Uppsala è stata la
prima in Svezia, fondata nel 1948.
A Uppsala si studia sempre soltanto una materia alla volta ed una materia
normalmente dura per cinque settimane (7,5 crediti). Durante il primo anno
gli studi sono molto teorici, ma già durante il secondo anno vengono
introdotti elementi più pratici. Il sesto semestre consiste in un
tirocinio pre-laurea di 15 settimane che può essere svolto sia in Svezia
che all’estero. Dopo il tirocinio gli studenti iniziano a lavorare con i
propri clienti al ricevimento psicoterapeutico della facoltà e con la
supervisione di un istruttore. Prima d’iniziare il lavoro con i clienti
ogni studente deve aver concluso la metà di una propria esperienza
psicoterapeutica. È obbligatorio fare 50 ore di psicoterapia individuale
o 120 ore di psicoterapia di gruppo durante gli studi. L’orientamento
della terapia è facoltativo e la facoltà contribuisce con un aiuto
economico per ogni sessione. Il contributo economico da parte dalla facoltà
è in relazione al fatto che gli studi universitari in Svezia non sono a
pagamento.
Al settimo semestre si sceglie anche di specializzarsi in uno dei due
maggiori orientamenti di psicoterapia; la terapia cognitiva
comportamentale (TCC) o la terapia psicodinamica. La scelta significa un
approfondimento in uno dei due orientamenti, all’interno dei quali studi
di teoria e tecniche psicoterapeutiche vengono messe in pratica nel lavoro
con i clienti. Il dibattito per quanto riguarda i diversi orientamenti di
psicoterapia è periodicamente intenso nel mondo della psicologia in
Svezia. Molti sono dell’opinione che la polarizzazione è inutile e che
bisogna semplicemente sapere adattare l’intervento psicologico al
cliente. Nello stesso tempo esiste una certa rivalità tra gli
orientamenti. La specializzazione psicodinamica è ancora la più
frequente tra gli psicoterapeuti in Svezia, ma si sta intravedendo un
cambiamento in cliniche psichiatriche e in altri contesti di cura
pubblici, verso la richiesta sempre crescente di psicoterapeuti
specializzati nella TCC.
La TCC
è anche riuscita a trasmettere molte delle proprie idee al pubblico e
questo significa che persone che cercano aiuto psicologico sono sempre più
informate dell’efficacia della TCC e richiedono
la TCC
come alternativa psicoterapeutica. Anche tra gli studenti di psicologia è
molto evidente la discussione su quale orientamento scegliere; una scelta
che dipende anche molto da dove si studia. La facoltà a Uppsala è quella
con la tradizione più forte nella TCC e significa che la maggioranza
degli studenti a Uppsala scelgono la TCC. In altre città universitarie
importanti in Svezia la situazione invece è opposta; la tradizione
psicodinamica è quella dominante.
L’insegnamento alla mia facoltà è molto variabile. Dal secondo anno il
gruppo di studenti non è mai più grande di 45 persone, ma spesso è
anche più piccolo. Il metodo didattico cambia con ogni materia e dipende
sia dal professore responsabile della materia che dall’ insegnamento più
adatto alla materia. Una gran parte dell’insegnamento consiste in
lezioni, sia con un professore dalla facoltà, che con qualcuno al di
fuori del mondo universitario. In questi casi è spesso una persona
specializzata in un certo campo che viene invitata dalla facoltà per
parlare in maniera più approfondita sulla realtà clinica. Spesso abbiamo
anche seminari o lavori di gruppo e capita pure che dobbiamo fare
un’approfondimento individuale su un certo tema. Gli esami sono sempre
scritti, ma su certe materie, invece di dare un esame, dobbiamo consegnare
qualcosa scritto o presentare qualcosa verbalmente nella classe. Siccome
la Svezia è un paese dove il linguaggio è molto informale, praticamente
tutte le situazioni, anche all’università, hanno un’atmosfera molto
familiare e informale. Questo è qualcosa che stupisce molti
studenti che vengono dall’estero.
Il sistema in Svezia permette l’accesso alle facoltà ogni semestre
soltanto ad un numero chiuso di studenti. Si può essere presi in due
modi; con i voti della scuola superiore o con il risultato del test
universitario dello stato svedese che viene fatto due volte l’anno. La
concorrenza è molto alta e questo significa che il livello d’ambizione
tra gli studenti di psicologia è molto alto. Molti hanno lottato tanto
per poter iniziare gli studi e molti hanno studiato altre discipline prima
di passare alla facoltà di psicologia. In Svezia è anche relativamente
frequente studiare all’università all’età di 30-40 anni.
Personalmente non mi sono mai pentita della scelta di studiare psicologia.
Già al liceo la psicologia mi interessava molto e col tempo è diventata
una scelta naturale. In Svezia il mestiere dello psicologo è sempre piu
rispettato e richiesto in settori diversi. Io ancora non ho deciso, né
quale orientamento scegliere, né in quale settore vorrei lavorare, ma sò
che qualsiasi cosa sceglierò nel campo lavorativo, gli studi saranno
sempre una base sicura sulla quale appoggiarmi.
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