GLI ABUSI DI SOSTANZE (dr. Massimiliano Versace, Psiconet)
Abusi di sostanze Le sostanze di abuso non comprendono unicamente le cosiddette "droghe", come cocaina, amfetamine, eroina, cannabis, allucinogeni (LSD), ma anche altre sostanze come alcol e steroidi che possono generare dipendenza ed assuefazione. Negli ultimi anni i meccanismi neurochimici che sottendono l'azione di queste droghe sono stati studiati e parzialmente compresi. Molte di queste droghe producono delle alterazioni a lungo termine nelle strutture cerebrali, lesioni che si traducono in sintomi di vario tipo: perdita dell'attenzione, anedonia, depressione. Che ci fa l'alcol fra le droghe? L'alcol è però una droga giuridicamente legale, accettata dalla nostra cultura che da secoli apprezza e combatte i suoi effetti. A parità di azioni insensate, l'opinione pubblica si scandalizzerà sempre maggiormente per le azioni di un drogato che per quelle di un ubriaco che, se non inducono ad un compiacente sorriso, raramente sono oggetto di marcata riprovazione. controllabile.L'Italia è nel mondo fra i primi produttori di vino ed alcolici ed al secondo posto per il loro consumo procapite. Infatti, dati recenti evidenziano che il consumo di alcolici nella Comunità Europea è mediamente di 48, 31 litri a persona. La Francia detiene il primato con 96,31 litri annui; segue l'Italia con 89,31 litri. Contrariamente a quanto avviene in altri Paesi, come ad esempio quelli nord-europei in cui il consumo dell'alcol avviene generalmente a poussée (tipico l'assuntore del week end, che per tutto il resto della settimana non beve) con conseguenti frequentissime intossicazioni acute, in Italia non è raro trovare consumatori abituati a bere per anni quantitativi considerevoli di vino ogni giorno senza mai cadere in condizione di ubriachezza ma destinati a morire per una cirrosi epatica, conseguente al ripetuto insulto tossico sul fegato.L'alcol è infatti una sostanza molto tossica per la cellula epatica, più di molte droghe illegali, tanto che in medicina dello sport si individua in un ¼ di litro di vino ai pasti la dose massima compatibile con l'esigenza di mantenere in piena efficienza la macchina umana. Già a tale dose inizia infatti la fuoriuscita reversibile di enzimi dal citoplasma della cellula epatica. L'assunzione ripetuta di dosi massicce di alcol può determinare nel lungo periodo epatiti, cirrosi, arteriosclerosi, gastriti, ulcere, problemi circolatori, danni al sistema nervoso, ottundimento della memoria, crisi epilettiche, cancro allo stomaco e problemi digestivi nonché la slatentizzazione, nei soggetti predisposti. Esiste una predisposizione all'alcol? Diverse ricerche scientifiche hanno determinato che esistono persone particolarmente predisposte a sviluppare abuso alcolico e dipendenza. Questa predisposizione può essere determinata da fattori genetici (e quindi ereditari) e psicosociali che faciliterebbero il manifestarsi di un rapporto di dipendenza con l’alcol. In ogni caso va ricordato che nessuno può considerarsi in modo assoluto immune dal pericolo di problemi alcolcorrelati. Ma perchè si beve? Il ricorso agli alcolici può essere associato, nella vita di chiunque, a momenti di maggiore vulnerabilità e, se non si ha chiaro di aver a che fare con una sostanza pericolosa, può essere più facile usarla per ottenere quegli effetti psicoattivi (euforia, socializzazione, distensione….) che normalmente si possono raggiungere senza l’uso di sostanze. I gruppi che risultano più a rischio di sviluppare dipendenza sono le donne di mezza età ed i giovani di età compresa tra i 15 ed i 24 anni. Un dato preoccupante riferito a questi ultimi è l’aumento di casi di ubriachezza ripetuta, quelli di guida in stato d’ebbrezza e con assunzione contemporanea di droghe La famiglia E’ importante sottolineare che spesso i problemi alcolcorrelati provocano disagio e sofferenza all’interno della famiglia. In presenza di tale problema i ruoli e le funzioni familiari spesso si modificano, la comunicazione si fa difficile o si interrompe del tutto. Aumentano le tensioni e le incomprensioni che spesso inducono la famiglia a disgregarsi ed isolarsi. I figli risentono del clima negativo che vivono in famiglia e possono manifestare il loro disagio attraverso alcuni comportamenti (difficoltà scolastiche, uso di sostanze illegali, aggressività, irrequietezza, sofferenze psicologiche). E’ molto importante che in famiglia ci sia da parte dei genitori, al di là delle belle parole, un ”esempio educativo” al non uso di alcol e sostanze.psicoattive. L'MDMA, chiamata anche "Adam", "ecstasy" o "XTC", è una droga sintetica psicoattiva (vale a dire capace di alterare i processi mentali), appartenente alla famiglia dei cosiddetti "entacogeni", dotata di proprietà allucinogene ed amfetamino-simili. La sua struttura chimica (3-4 metillendioximet-amfetamina) è simile ad altre due droghe sintetiche, l'MDA e la matamfetamina, delle quali è stata accertata la tossicità a livello cerebrale.Il fenomeno della diffusione di questa droga ricorda, per certi aspetti, quanto accadde negli anni '50 e '60 per l'Allucinogeni. L'assunzione di ecstasy è generalmente associata con la sua capacità di generare empatia fra le persone, abbattendo le barriere che normalmente caratterizzano le interazioni sociali. Simili affermazioni riguardanti l'Allucinogeni si sono poi dimostrate scorrette.Gli entactogeni sono diversi dalle comuni amfetamine perché uniscono effetti di eccitamento ad effetti di natura psichedelica, tant'è che queste sostanze vengono anche definite "amfetamine psichedeliche". Questa classe di sostanze genera empatia nel caso dell'ecstasy, maggior capacità di comunicare con gli altri, potenziamento delle sensazioni e delle percezioni, aumento del desiderio sessuale, ma queste stesse sostanze possono anche provocare esperienze depersonalizzanti, lievi disturbi delle percezioni sensitive nonché, a volte, stati di psicosi con allucinazioni della durata di diverse ore e insonnia pronunciata. Che danni provoca l'Ecstasy? Molti dei problemi che vengono generati dall'abuso di Ecstasy sono simili a quelli riscontrati nell'Amfetamine e nella Cocaina: - problemi di carattere psicologico, quali depressione, stato confusionale, insonnia, astinenza, ansia, paranoia. Questi sintomi possono comparire settimane o addirittura mesi dopo l'assunzione. Sono stati riportati anche episodi psicotici - sintomi fisici, quali tensioni muscolari, digrignamento dei denti involontario, nausea, visione annebbiata, brividi e sudorazione - incremento nel battito cardiaco e nella pressione sanguigna, situazione paerticolarmente delicata per chi già soffre di problemi al cuore o alla circolazione. L'assunzione prolungata può causare danni a livello epatico. - ricerche recenti hanno inoltre evidenziato il pericolo che l'MDMA possa causare danni a lungo termine ad alcune aree del cervello responsabili di processi superiori, quali la memoria. In particolre l'MDMA sembra essere coinvolta nell'alterazione di un neurotrasmettitore, la serotonina. Alcuni studi eseguiti su scimmie hanno dimostrato che la somministrazione di MDMA per quattro giorni consecutivi causa lesioni cerebrali riscontrabili anche sette anni dopo l'assunzione. L'Ecstasy provoca inoltre altri squilibri a lungo termine in altri neurotrasmettitori, come la dopamina. La cocaina è.... un alcaloide contenuto nelle foglie della coca. Con le foglie di questo arbusto sempreverde contenenti cocaina in concentrazione pari all'un per mille, si prepara la pasta di coca da cui si trae con un processo chimico la cocaina di base (grezza). Da quest'ultima, per successivaraffinazione, si ricava la cocaina cloridrato. Questo psicotropo, purpresentandosi in tre forme diverse (cloridrato, free base e crack), diversamente dall'eroina, ha quasi sempre lo stesso aspetto: nella maggior parte dei casi, appare come una polvere bianca o biancastra, fine, raramente umida, con odore caratteristico. Quando la cocaina entra in circolo.... e raggiunge il cervello, il consumatore prova una breve ed intensa sensazione di piacere seguita da un periodo nel quale sembra rimuoversi ogni dubbio ed aumentare stima e fiducia in se stessi. Si ha l'impressione di essere più creativi, competenti, produttivi e forti. Gli effetti psicologici sono di natura estremamente variabile in quanto dipendono dagli stati emotivi e dalle aspettative connesse all'assunzione della sostanza. La cocaina è nata .... moltissimo tempo fa. I metodi di datazione applicati su reperti archeologici scoperti nelle Ande centrali testimoniano come l'uomo abbia cominciato a masticare le foglie di coca in epoche precedenti al 2500 a.C. La storia della cocaina inizia nel 1855, anno in cui il chimico tedesco Friedrich Gaedke produsse dal distillato di residui secchi di foglie di coca un sublimato cristallino che il ricercatore definì: "Erythroxylin". Dopo ulteriori tentativi, Albert Niemann, un chimico tedesco, nel 1860, riuscì finalmente a isolare l'alcaloide da un estratto delle foglie dell'Erythroxylon coca. Da dove proviene? L'arbusto della coca (Erythroxylon coca), da cui si estrae il potente principio attivo chiamato cocaina, cresce spontaneamente nei climi caldo umidi tropicali delle Ande nell'America meridionale (Ecuador, Colombia, Bolivia, Perù, Cile e Brasile) ad una altitudine compresa tra i 700 e i 2000 metri di altezza. Si coltiva anche a Ceylon e a Giava. Il prodotto finito giunge in ogni Continente dai laboratori situati maggiormente in Colombia, in Perù e Bolivia. Le amfetamine sono.... un gruppo di molecole simili per struttura e/o azione farmacologica che esprimono il loro effetto attraverso l'eccitazione delle vie dopaminergica ed adrenergica. L'amfetamina se assunta ..... provoca un aumento dell'attenzione ed una maggiore resistenza alla fatica; si ha una netta esaltazione dell'umore, un aumento dell'iniziativa personale, una marcata euforia. Le amfetamine liberano l'aggressività fino al punto che l'assuntore può arrivare a stadi di delirio, di allucinazione, di panico, con tendenza al suicidio e all'omicidio. Si osserva, inoltre, un marcato effetto anoressizzante. L'amfetamina è nata .... nel secolo scorso. Il primo dei simpatico-mimetici di origine sintetica è l'amfetamina, la cui sintesi risale infatti al 1887. Dove vengono prodotte le amfetamine? In Italia, inizialmente hanno avuto una maggiore diffusione sostanze amfetaminiche distratte dalla produzione farmaceutica. A partire dalla seconda metà degli anni Ottanta, si è assistito al dilagare del fenomeno, questa volta però, come conseguenza ad una invasione di sostanze provenienti dai circuiti di produzione clandestina. Che cos'è l'eroina L'eroina
è la sostanza stupefacente ottenuta elaborando chimicamente la morfina,
il principale alcaloide che si ricava dall'oppio grezzo, il succo
lattiginoso estratto dalle capsule ancora verdi del "Papaver
somniferum". Non c'è una sola eroina ma ne esistono diversi tipi a
seconda della regione geografica di provenienza e di alcune peculiari
caratteristiche organolettiche. In genere, si presenta come una polvere
finissima o granulare di colore bianco , bruno o rossastro a seconda della
purezza . Ha l'odore tipicamente pungente dell'acido acetico che meglio si
avverte strofinando la polvere sul dorso della mano. Poiché attualmente
la farmacopea di alcun Paese del mondo prevede un impiego terapeutico di
questa sostanza, tutta la produzione avviene in laboratori clandestini
secondo metodi e cicli di lavorazione che incidono in misura determinante
sulla qualità e sul grado di purezza della sostanza ottenuta. Nei
campioni di sostanza stupefacente sequestrata (cosiddetta "eroina di
strada") possono, infatti, trovarsi mescolate all'eroina sostanze di
diversa natura classificabili in tre categorie: sottoprodotti di
lavorazione della droga, sostanze da taglio prive di attività
farmacologica, sostanze aventi una qualche azione sul Sistema Nervoso
Centrale. Si giunge alla sintesi dell'eroina, anche detta
"diacetilmorfina", attraverso due procedimenti chimici
relativamente semplici e senza bisogno di sofisticate apparecchiature di
laboratorio: per "diacetilazione" della morfina estratta
dall'oppio o, più raramente, per diretta "acetilazione"
dell'oppio, parzialmente privato della sua parte vegetale. È opportuno
sottolineare che l'eroina destinata al mercato clandestino si presenta
spesso in forme assai varie dal punto di vista organolettico. Essa,
infatti, viene ottenuta con procedure suscettibili di ampia variabilità
da oppio talvolta assai diverso a seconda del raccolto e può essere
soggetta a numerose adulterazioni e trasformazioni per favorirne
l'assorbimento nel circuito illecito. È possibile trovarla relativamente
pura (come diluenti sono presenti solamente zuccheri in proporzioni non
elevate), o tagliata ulteriormente con varie sostanze che ne accentuano
l'azione depressiva (chinina, barbiturici), o aggiungono un'azione
anestetica locale (procaina, lidocaina), o ne contrastano gli effetti
secondari sgradevoli (amfetamina, caffeina, e, fino a qualche anno fa,
stricnina). Esiste, infine, un'altra eroina, il Cobret, un prodotto
intermedio di lavorazione inalabile che si ottiene interrompendo il
trattamento chimico che trasforma l'eroina base in eroina cloridrato.
Ulteriormente tagliato con altre sostanze eccipienti, è in grado di
provocare danni alla salute ancora più gravi di quelli indotti dalla
stessa eroina. Quindi che cosa fa..??? Subito dopo l'assunzione l'eroina produce una potente euforia che svanisce dopo pochi minuti per lasciare il posto ad un effimero stato di rilassamento e di benessere nel quale sembrano svanire ansie e dolori. Interrompendo le somministrazioni subentrano i sintomi della cosiddetta sindrome di astinenza. Determina dipendenza psichica e fisica. La morte può sopraggiungere per overdose. L'eroina fu sintetizzata... per la prima volta nel 1874 da un ricercatore inglese C.R. Wright e prodotta industrialmente dalla casa farmaceutica tedesca Bayer, nel 1898, come farmaco per cura della dipendenza da morfina. Alla diacetilmorfina venne dato il nome di eroina per enfatizzare le presunte virtù (eroiche, sic!) del prodotto sul quale erano riposte le straordinarie aspettative della società civile del tempo. Il farmaco fu ben presto abbandonato perché si scoprì che provocava dipendenza molto più marcata della morfina. L'eroina oggi proviene direttamente dai Paesi produttori della materia prima dove le coltivazioni di papavero da oppio assumono carattere intensivo con conseguente affinamento dei processi di trasformazione e raffinazione. Dai Paesi del Triangolo d'oro (Birmania, Thailandia, Laos) e della Mezzaluna d'oro (Afghanistan, Iran, Pakistan) , il prodotto viene instradato, soprattutto, attraverso la Turchia, vera testa di ponte verso l' Europa. La Cannabis è.... una pianta le cui foglie ed infiorescenze contengono una resina ad azione stupefacente.La canapa indiana è una pianta affine alla canapa comune dalla quale si differenzia per alcune caratteristiche morfologiche (colore delle foglie, foglie, fusto cilindrico, ecc.) e per ilcontenuto in resine ad azione stupefacente delle foglie e delle infiorescenze femminili. È capostipite della famiglia delle cosiddette "droghe leggere". La cannabis se assunta ..... per via orale, o più spesso fumata, la canapa provoca, dopo trenta - sessanta minuti, una sensazione di secchezza alla gola, sete e midriasi. Anche i sensi si possono alterare; vista, udito, odorato, tatto e gusto diventano più acuti. Tali sintomi precedono di poco una fase di eccitazione sensitiva e motoria i cui aspetti variano soggettivamente, anche in rapporto alle circostanze ambientali. Più forte è la dose di THC, più gli effetti si intensificano. La cannabis è nata .... molto tempo fa. È una droga molto antica, usata per millenni da quei popoli tra cui era vietato l'uso dell'alcol. Gli antichi cinesi la usavano nelle cerimonie religiose e in medicina per attenuare il dolore. Un uso endemico della droga è tradizione dell'India e dei Paesi di religione musulmana; in India la canapa veniva coltivata per estrarre la droga già 2000 anni prima di Cristo. Nei Paesi occidentali, una diffusione del consumo di questa droga si è avuta solo negli ultimi decenni. Dapprima l'abitudine si è diffusa negli Stati Uniti portata probabilmente dagli emigrati messicani che erano abituati a fumare la marijuana nel loro paese d'origine. La cannabis cresce prevalentemente.... nelle zone subtropicali. L'Africa del Nord, l'Asia sudorientale, il Medio Oriente, alcune zone dell'America Latina, la Giamaica, le Hawaii, la California sono fra i maggiori produttori del mondo. La maggior parte dei derivati della cannabis (marijuana e hashish) sequestrata in Europa nel corso degli ultimi anni è risultata provenire dall'Africa (Marocco e Nigeria), dall'America del Sud (Colombia) e dall'Asia (Pakistan). In due parole.... Gli
"Allucinogeni naturali", noti da migliaia di anni presso diverse
civiltà, sono considerati "droghe etniche ". Il loro uso fa
ormai parte del patrimonio culturale e delle usanze e tradizioni, anche
religiose, di numerosi popoli sparsi in ogni angolo del mondo. In questa
categoria di sostanze si raggruppano circa settantapiante vegetali e,
nella maggior parte dei casi, i relativi alcaloidi, cioè i composti
chimici azotati con funzione basica, da esse estratti. Non mancano anche
alcune sostanze allucinogene individuate nei tessuti di particolari
animali. Ne esistono in Messico (Peyotl da cui si estrae l'alcaloide
mescalina, Psilocybe e Conocybe da cui si ottengono rispettivamente gli
alcaloidi psilocina e psilocibina), in America del Sud (Virola e
Anadenanthera da cui si ottiene l'alcaloide triptamina), in Africa (Tabernanthe
iboga da cui si estrae l'alcaloide ibogaina), in Asia (Peganum harmala da
cui proviene l'alcaloide armina) ed in Europa (Belladonna che contiene
l'alcaloide atropina). In genere queste droghe non producono assuefazione
ma ingenerano una fortissima tolleranza. Gli effetti psicoattivi più
evidenti consistono nell'ottundimento delle percezioni spazio temporali e
nelle allucinazioni tattili, auditive (sinestesia), gustative e,
soprattutto, visive. Queste ultime si manifestano sotto forma di disegni
geometrici, colori calendoscopici e figure animate. Non sempre sono
oggetto di traffico poiché, attualmente, l'uso di queste sostanze è
stato soppiantato dal consumo di analoghi di sintesi prodotti in
laboratorio. Gli Allucinogeni naturali sprigionano..... una enorme ed insospettata potenza sulla psiche umana, rendendo possibile la percezione di allucinanti fantasmagorie. Inoltre, provocano una deviazione delirante del giudizio con distorsione nell'apprezzamento dei valori della realtà, inducendo allucinazioni o illusioni, stati confusionali o di spersonalizzazione. Quando sono nati? L'individuazione del potenziale psichedelico di queste sostanze si perde nella notte dei tempi. Non a caso, molti di questi psicotropi, noti da migliaia di anni presso diverse civiltà, sono definiti "droghe etniche" ed il loro uso è parte del patrimonio culturale e delle usanze e tradizioni, anche religiose, di numerosi popoli sparsi in ogni angolo del mondo. Da dove provengono? Sono state individuate circa settanta piante vegetali contenenti Allucinogeni; qualcuno è stato scoperto anche nei tessuti di particolari animali. Ne esistono in Messico (Peyotl da cui si estrae l'alcaloide mescalina, Psilocybe e Conocybe da cui si ottengono rispettivamente gli alcaloidi psilocina e psilocibina), in America del Sud (Virola e Anadenanthera da cui si ottiene l'alcaloide triptamina), in Africa (Tabernanthe iboga da cui si estrae l'alcaloide ibogaina), in Asia (Peganum harmala da cui proviene l'alcaloide armina) ed in Europa (Belladonna che contiene l'alcaloide atropina). Non sempre sono oggetto di traffico poiché, attualmente, queste sostanze sono state soppiantate nell'abuso dal consumo di analoghi di derivazione sintetica prodotti in laboratorio. Che cosa sono? Gli steroidi-anabolizzanti sono la versione sintetica di sostanze endogene come il testosterone, un ormone maschile secreto dal testicolo, presente nel plasma dei maschi. L'aggettivo "anabolizzante" indica la capacità di una sostanza di produrre un aumento del volume corporeo. L'assunzione di anabolizzanti fa aumentare la potenza di ciascuna molecola, accresce la muscolatura e, di conseguenza, aumenta le prestazioni. Gravi e dannosi sono gli effetti collaterali di ordine fisico e psicologico legati all'assunzione di queste sostanze a dosaggi elevati. Quando sono stati introdotti? La pratica di somministrare ormoni maschili per accrescere la massa corporea e la virilità risale al 1890. Inizialmente veniva usato il "testosterone naturale", difficilmente reperibile perché doveva essere estratto dagli organi genitali degli animali. Nel 1935 ricerche di laboratorio condussero alla scoperta del primo testosterone sintetico. Da dove provengono? Il fenomeno ha radici diffuse in tutti i Paesi del Centro e Nord America dove rappresenta sovente un problema endemico al pari dell'abuso di sostanze stupefacenti. L'Europa, i Paesi dell'Est e quelli dell'ex Unione Sovietica sono importanti mercati di smercio e diffusione degli steroidi, anche se meno significativi di quelli statunitense, canadese e messicano. Sembra che alcune delle sostanze steroidi individuate sul mercato canadese siano state prodotte proprio in Europa. | ||||||||
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