DIARIO DI UN DEPRESSO (02/01/2007) Oggi sembra una buona giornata, nonostante il brutto tempo. La storia dell’adattatore sembra non andare a buon fine. La soluzione, come al solito, consiste nell’intervento di Valeria, che ha deciso di comprare il pc (che effettivamente sembra ottimo, a parte l’inconveniente della scheda pcexpress) e che quindi lascerà a me di comprare un altro pc. Ma a aperte questo ieri ho ricevuto la chiamata delle suore di bergamo e domenica ci vedremo. IN più ci incontreremo con Roberto per andare al cinema il 5 gennaio per andare a vedere Lars Von Trier. Ieri è anche stato piacevole andare a guardare le storie di ordinaria ansia lasciate sul sito del CISP. Molti di loro applicano i pensieri funzionali e sono orgogliosi dei loro miglioramenti e ne hanno ben donde. IO non sono molto bravo nei pensieri funzionali, ma lo stesso credo di stare facendo un percorso che mi darà buoni frutti. E così si va avanti. Oggi Vale non è andata a lavorare e resterà con me questa giornata. Meno male. A parte questo vorrei parlare di cose più profonde. Ad esempio vorrei parlare di me, della fede, del mondo. Ma non so da dove cominciare. Vorrei scrivere un libro ma non ho idee in proposito. Vorrei fare qualcosa di diverso, ma non so cosa. MI sento bloccato in qualunque cosa e, soprattutto, imbranato. Oggi Valeria mi ha ripreso perché nei negozi parla sempre lei anche se è una cosa che interessa prevalentemente me e, manco a dirlo, ha ragione. Ecco, si, uno dei miei grandi difetti è l’immobilismo. Potrei certamente crescere di più se io agissi di più interfacciandomi con le persone, facendo domande (anche stupide) e cercando di capire le risposte. Rischiando anche le brutte figure ma d’altra parte chi è che non ne fa? ED è mai successo qualcosa di grave per caso? No, niente, per cui già da oggi pomeriggio avrò l’opportunità di farmi avanti. Vorrei ora spiegare il perché l’infinito esiste. In base ai concetti di spazio trasmessici sin da bambini, possiamo dire che qualcosa è sempre contenuto in qualcosa di più grande. UN filo d’erba in un prato, il prato in un bosco, il bosco in una montagna, la montagna in una regione, la regione in una nazione etc. Lo spazio celeste, d’altra parte, è anch’esso composto da singoli elementi, ciascuno avvolto da elementi più grandi e così via. Insomma, lo spazio è infinito perché deve essere conforme alla regola per cui qualcosa è sempre inclusa in qualcosa più grande. Probabilmente, tuttavia, questa mia teoria è in qualche modo minata dalla teoria dello spazio-tempo, cioè dalla c.d. terza dimensione. Non ne conosco i presupposti per cui non posso nemmeno confutarla. Ma, al contrario, ho un’altra prova dell’infinitezza dello spazio: se il big bang consisteva nella presenza di una piccola massa avente massima ed infinita concentrazione, questa massa, a sua volta, doveva pur essere raccolta in uno spazio superiore, in una specie di area circostante e questa, a sua volta, da un’altra area. Dunque, anche qui, se la teoria dello spazio piccolo – grande è esatta, l’infinito esiste. L’unica teoria che può contraddirla è quella dello spazio – tempo o spazio tridimensionale, che, ripeto, non conosco. (….) Signore e signori, finalmente una buona notizia: c’ho un computer con la scheda ad internet che FUNZIONAAAAAAAAAAAAAAA! Il merito, manco a dirlo è di Valeria, che mi ha accompagnato ed aiutato a scegliere. Sono troppo contento. E vorrei condividere questa contentezza con tutti. Adesso devo solo stare attento ai giga che scarico: per il resto è tutto OK. Quindi la serata si conclude in bellezza. Se poi riuscissi a benedirla sarebbe meglio ancora. Che bello, sono proprio contento. Sono contento. Sono contento. Bravo Corrado. Bravo Corrado. Bravo Corrado. Bravo Corrado e mitica Valeria.
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