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GRUPPO DI AUTO-MUTUO-AIUTO

DIPENDENZE, OSSESSIONI  E COMPORTAMENTI COMPULSIVI

 

 

Cos'è il gruppo di auto mutuo aiuto

Il gruppo di auto-mutuo-aiuto è un gruppo composto da persone accomunate dal desiderio di superare disagi psicologici simili. Tali disagi vengono affrontati ed elaborati in prima persona attraverso il confronto, la condivisione e lo scambio di informazioni, emozioni, esperienze e problemi. Nel gruppo di auto-mutuo-aiuto si ascolta e si è ascoltati, senza pregiudizi, in un clima armonioso in cui si scoprono e si potenziano le proprie risorse interiori. Tale gruppo si autogestisce seguendo un sistema condiviso di obiettivi, regole e valori; rivolge una particolare attenzione alle origini sociali dei problemi senza però  trascurare i fattori individuali, incrementando le capacità relative alla sfera emotiva e interpersonale.

Il gruppo dipendenze, ossessioni e comportamenti compulsivi si propone di aiutare persone che vivono un disagio legato a:

-dipendenza da Internet (chat, immagini pornografiche on line, sesso virtuale, giochi di ruolo interattivi, relazioni virtuali, eccesso nella ricerca di informazioni on line, etc.);

-dipendenza da gioco d’azzardo;

-dipendenza da sostanze (cocaina, alcool, tabacco, etc.);

-shopping compulsivo;

-comportamenti alimentari compulsivi;

-dipendenza dal lavoro;

-dipendenza dal sesso;

-disturbo ossessivo-compulsivo.

Le persone con i disturbi sopra elencati hanno probabilmente un atteggiamento in comune caratterizzato dalla messa in atto di comportamenti compensatori o sostitutivi che aiutano a colmare problematiche non riconosciute o non accettate, inerenti  la propria esperienza individuale.

Le persone dipendenti da Internet (chat, immagini pornografiche on line, sesso virtuale, giochi di ruolo interattivi, relazioni virtuali, eccesso nella ricerca di informazioni on line, etc.), vivono un profondo disagio legato alla sfera delle relazioni interpersonali che tentano di colmare “rifugiandosi” nelle rete. L’anonimato serve da barriera protettiva che porta a non scoprirsi e a non temere sensazioni di inadeguatezza. Con il passare del tempo si può arrivare al totale isolamento sociale e alla perdita di contatti reali veri e propri.

Le persone che vivono la dipendenza da gioco d’azzardo sentono un bisogno compulsivo a giocare somme di denaro sempre maggiori per raggiungere uno stato di eccitazione desiderato, probabilmente per sfuggire ai problemi dai quali si sentono afflitte o per alleviare sentimenti di impotenza, colpa, ansia e stati depressivi.

Le persone con dipendenza da sostanze (cocaina, alcool, tabacco, etc.) cercano una scorciatoia verso una serenità illusoria che non giunge e che viene costantemente cercata per sopperire a stati di insoddisfazione esistenziale, di preoccupazione, di stress. L’uso delle sostanze provoca un benessere momentaneo e provvisorio, ma che con il passare del tempo porta ad una dipendenza  dalla quale risulta sempre più difficile uscire.

Le persone che vivono lo shopping compulsivo inizialmente comprano per il piacere che si ricava da un nuovo acquisto, in seguito riportano uno stato di tensione crescente e il desiderio di comprare con impulso irrefrenabile, anche in presenza di impossibilità economica. I sentimenti legati alla messa in atto di questo comportamento sono la colpa e la vergogna.

Le persone che mettono in atto comportamenti compulsivi legati al cibo sono mosse dal desiderio di trovare una soluzione veloce e rapida ai propri problemi. Vi è spesso un alternato comportamento che oscilla tra l'eccessiva restrizione alimentare e le abbuffate. Sensi di colpa e di vergogna sono frequenti.

Le persone con dipendenza dal lavoro vivono un profondo stato di abuso lavorativo caratterizzato da una dedizione abituale nettamente superiore alla media, spesso anche nei fine settimana o nei periodi di vacanza.La persona non si assenta mai dal lavoro, né per necessità, né per malattia.Questo atteggiamento spesso porta a provare disprezzo per chi al contrario si diverte anche, svagandosi o dedicandosi a sé.Tale disturbo con il passare del tempo può sfociare in depressione, ansia, alcoolismo, disturbi cardiaci e burn out.

Le persone che soffrono di dipendenza sessuale sono caratterizzate dalla tendenza a vivere una relazione malata con il sesso. Il dipendente sessuale mette in atto, in maniera apparentemente non controllabile, comportamenti quali: masturbazione, rapporti sessuali anche con persone anonime o con prostitute, esibizionismo, voyeurismo, pratiche di tipo sadomasochistico, fantasie sessuali ossessionanti, acquisto di materiale pornografico. Il sesso diviene un'esigenza primaria per il quale tutto il resto può venire sacrificato, inclusi la salute, la famiglia, gli amici e il lavoro. Al termine del piacere prodotto dall’atto sessuale, si cade in uno stato di profonda vergogna, colpa e odio verso sé stesso che dura poco, poiché la persona sarà nuovamente colta da un altro atto compulsivo. L'ossessione diviene il fattore dominante. I comportamenti sessuali divengono poi il centro in cui l'energia dell'ossessione trova sfogo e col tempo porta ad un’assuefazione. La persona cioè si abitua a un'attività per la quale non proverà più piacere.

Le persone con il disturbo ossessivo-compulsivo sono caratterizzate da ossessioni o compulsioni ricorrenti, sufficientemente gravi da far impiegare tempo (più di un'ora al giorno), o da causare disagio marcato o menomazione significativa. Le ossessioni sono idee, pensieri, impulsi o immagini persistenti, vissute come intrusive e inappropriate. Le ossessioni più frequenti sono rappresentate da pensieri ripetitivi di contaminazione (per es. essere contaminati quando si stringe la mano a qualcuno), dubbi ripetitivi (per es. chiedersi se si è lasciata la porta aperta), necessità di avere le cose in un certo ordine (per es. disagio intenso quando gli oggetti sono in disordine), impulsi aggressivi (per es. aggredire un figlio) e fantasie sessuali (per es. ricorrenti immagini pornografiche). Le compulsioni sono comportamenti ripetitivi (cioè lavarsi le mani, riordinare, controllare) o azioni mentali (per es. pregare, contare, ripetere mentalmente delle parole) il cui obbiettivo è quello di prevenire o ridurre l'ansia, e non quello di fornire piacere o gratificazione. Nella maggior parte dei casi, tali persone si sentono spinte a mettere in atto la compulsione per ridurre il disagio che accompagna una ossessione o per prevenire determinate situazioni temute. 

Chi è il facilitatore

Il facilitatore è il partecipante al gruppo che agevolando i rapporti tra le persone aiuta il gruppo a raggiungere con efficacia i propri obbiettivi. Nel caso di questo particolare tipo di gruppo il facilitatore della comunicazione ha il peculiare compito di riuscire a cogliere e riportare al gruppo, in termini espliciti e comprensibili, quei contenuti emotivi che non vengono comunicati esplicitamente nella discussione dai membri, ma che invece contraddistinguono profondamente gli scambi relazionali all’interno della dimensione gruppale di questa esperienza. Tutto questo al fine di dare il maggiore senso di completezza agli incontri perché nulla di ciò che viene vissuto all’interno del gruppo vada perso o non utilizzato al meglio in base alle esigenze di ognuno dei partecipanti.

Cosa può offrire un gruppo di auto-mutuo-aiuto

Un gruppo di auto-mutuo-aiuto non è un gruppo terapeutico. E’ un’alternativa ai servizi sanitari di tipo professionale, ma proprio per questo più economico, accessibile e democratico. Offre sostegno emotivo attraverso la rottura dell’isolamento e la condivisione reciproca. Permette una crescita personale e l’adattamento a quelle condizioni della nostra vita che percepiamo emotivamente stressanti. Rende chi vi partecipa protagonista attivo della ricerca del proprio benessere e di quello degli altri membri del gruppo, perché ognuno mette a disposizione degli altri le proprie capacità. Aumenta il potere su noi stessi e sugli altri perché negli incontri di gruppo si ha la possibilità di scoprire risorse che non credevamo di possedere e quindi di attivarle. Inoltre il gruppo di auto-mutuo-aiuto è un’esperienza altamente coinvolgente che aumenta la propria autostima, attiva la nostra emotività e ci fornisce gli strumenti per utilizzarla al meglio nei rapporti con gli altri, favorendo anche la nascita di nuove amicizie.

Perché partecipare ad un gruppo di auto-mutuo-aiuto

Perché è un’opportunità per stravolgere e modificare la tendenza all’isolamento e alla sensazione di imbarazzo e soggezione, trasformando e diventando un’occasione, una risorsa che ci permette di riconsiderare le scelte di vita fatte, nostro malgrado contro noi stessi, che spesso ripetono un “copione” di vita che non ci appartiene.  

Se pensi che questo tipo di esperienza possa interessarti, esserti di aiuto in questo momento della tua vita e possa spingerti a superare le tue attuali difficoltà contatta il CISP telefonando ai numeri 

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