Da
un'intuizione ad un metodo.
Bentrovati
tutti.
Ha
inizio da questo numero una nuova rubrica. "Per conoscersi
meglio", dove affronterò diverse tematiche riguardanti il nostro
modo di essere, di pensare e di comportarci in relazione a noi, agli altri
ed agli eventi della vita quotidiana. Per
fare questo utilizzerò un modello di riferimento specifico: l'Analisi
Transazionale, attingendo anche dalla mia personale esperienza di
psicologa clinica.
L'Analisi Transazionale (A.T.) è una teoria della personalità ed una
psicoterapia sistematica utilizzata per operare una crescita ed un
cambiamento personale.
L'A.T. nasce in America negli anni '50 con le opere dello psichiatra
canadese Eric Berne. Il dottor Berne era un uomo intuitivo e curioso che
sia per necessità che per volontà, intraprese una strada professionale
che lo portò, nel corso degli anni, a delineare un metodo ed un modello
di cura dei disturbi e dei disagi psichici.
Le sue idee, il suo lavoro, furono notevolmente influenzati dalla
psicanalisi (Federn e Weiss), dalla psichiatria clinica, dagli studi di
cibernetica e dagli studi di neurochirurgia (Pennfield).
L'A.T. è stata classificata dall'Associazione Psichiatrica Americana come
una psicoterapia neopsicoanalitica; rientra inoltre nel grosso filone
delle psicoterapie umanistiche in riferimento ad un livello che è
filosofico e non certamente epistemologico.
Per comprendere con attenzione l'importanza e la significatività dei
concetti espressi dall'Analisi Transazionale è necessario risalire agli
antecenti epistemologici del pensiero berniano.
Berne, che fu allievo di Federn e di Erikson "propose un modello
concettuale che rielaborava in termini relazionali ed induttivi la
metapsicologia freudiana di stampo deduttivo. La personalità veniva così
da lui studiata come un insieme di fenomeni osservabili nel loro
interagire quotidiano con l'ambiente" (Novellino. 1990).
Ho detto precedentemente che l'A.T. rientra a pieno titolo, assieme ad
altre scuole di pensiero, nel filone della corrente umanistica. Tale
corrente afferma la necessità di considerare l'uomo nella sua totalità,
così come egli si manifesta nelle normali e quotidiane situazioni della
vita. Secondo tale corrente la persona raggiunge l'obiettivo del suo
divenire individuale non soltanto per quanto riguarda la capacità di
soddisfare i propri bisogni fondamentali, ma essenzialmente nella misura
in cui essa si realizza attraverso lo sviluppo delle sue potenzialità.
Ecco quindi che l'A.T. si basa su alcuni assunti filosofici rispetto
all'uomo, alla vita, agli obiettivi del cambiamento.
Il primo è un assunto umanistco "io sono ok tu sei ok", ciò
significa che ogni uomo ha una sua dignità e gli si riconoscono le
potenzialità di autorealizzazione e di desiderio di crescita.
Il secondo è un assunto che si rifà al pragmatismo, riguarda la
contrattualità fra terapeuta e paziente con l'obiettivo di raggiungere
risultati concreti.
La contrattualità chiama in causa direttamente un terzo principio che è
quello della decisionalità. Affermare che l'uomo è soggetto di quello
che fà e pensa vuol dire incitarlo e stimolarlo ad assumersi la
responsabilità della propria vita.
Berne considerava la personalità come un sistema complesso. Egli
ipotizzava all'interno della psiche tre compartimenti, tre organi
psichici, ognuno con funzioni interne specializzate sue proprie:
Archeopsiche, Esteropsiche e Neospiche.
Il compartimento più primitivo è l'Archeopsiche. Essa è la parte in cui
vengono depositate le esperienze legate ai bisogni biologici. L'Esteropsiche
è l'organo che coordina la strutturazione delle esperienze
esterne. Esso sviluppa un sistema protettivo rigido di
sopravvivenza, il cui scopo è quello di evitare i pericoli derivanti
dall'impulsività acritica tipica dell'Archeopsiche.
La Neopsiche è quell'organo che integra le varie esperienze nel tentativo
di mantenere l'equilibrio fra gli stimoli provenienti da Archeopsiche,
Esteropsiche e ambiente.
Questi tre organi psichici sono, se così possiamo dire "gli
organizzatori mentali" degli stati dell'Io.
Uno stato dell'Io è un insieme uniforme di emozioni ed esperienze
direttamente correlate ad un corrispondente schema uniforme di
comportamenti. Gli stati dell'Io sono tre: lo stato dell'Io Genitore, lo
stato dell'Io Adulto e lo stato dell'Io Bambino.
Berne quindi, definisce uno stato dell'Io come un insieme compatto di
pensieri, sentimenti ed azioni, esso è una manifestazione fenomenologica
ed operativa del corrispondente organo psichico.
Così l'Archeopsiche si evidenzia nei comportamenti dello stato dell'Io
Bambino (B), la Neuropsiche nel funzionamento dello stato dell'Io Adulto
(A), l'Esteropsiche nei comportamenti dello stato dell'Io Genitore (G).
Per usare una immagine che può aiutare a comprendere
il collegamento fra
organi psichici e stati dell'Io, si
potrebbe pensare all'albero. Questo ha
un tronco, una chioma e delle radici. Il tronco e la chioma sono visibili
ed osservabili nei loro cambiamenti stagionali; le radici esistono
anch'esse, ma non si vedono
all'esterno.
Tuttavia esse sono importanti perchè consentono all'albero di crescere,
esistere ed essere visibile.
Archeopsiche, Neopsiche ed Esteropsiche non sono
osservabili di per sè, ma gli stati dell'Io sono le le loro
manifestazioni fenomenologiche,
autentiche e visibili nella quotidianità della vita.
Cos'è precisamente uno stato dell'Io Genitore? E' una raccolta di
atteggiamenti, pensieri, comportamenti ed emozioni (pregiudigi, valori,
credenze) che una persona ha incorporato nei primi cinque anni di vita
dalle figure genitoriali vere e proprie o sostitutive (insegnanti,
educatori....).
Uno stato dell'Io Adulto è paragonabile ad un computer che immagazzina
i dati provenienti
dalla realtà esterna, li elabora sulla base delle esperienze precedenti e
fà delle affermazioni logice . L'Adulto si forma a partire dal decimo
mese di vita, cioè la sua nascita coincide con l'inizio dell'attività
motoria esplorativa.
E infine cos'è uno stato dell'Io Bambino? E' la sede dei sentimenti,
delle emozioni e degli impulsi corrispondenti alle esperienze interne
(quelle del Genitore sono esterne) dei primi cinque anni di vita.
Gli stati dell'Io operano ciascuno alla
volta e ognuno di essi è importante per la sopravvivenza e
l'esistenza della persona.
Una loro riorganizzazione si rende necessaria solo quando l'equilibrio
dell'individuo è turbato da fenomeni disfunzionali.
Stati
dell'Io
DIAGRAMMA
DELLA STRUTTURA DI PERSONALITA'
Per
concludere questa prima parte concernente le origini dell'Analisi
Transazionale mi piace riportare uno stralcio del pensiero di Eric Berne:
"Personalmente sono un meccanico della mente... tutto qui.... Se
vi apprestate a questo lavoro la prima cosa che dovete imparare è
la semplice, pura psicoterapia. In altre parole : c'è un paziente seduto
su una sedia, voi
state seduti su una sedia e non
c'è nessun altro aggeggio.
Ci sono due persone , questo è tutto. Due sedie per stare comodi,
qualcuno non usa neanche le sedie. Così il vero problema dello
psicoterapeuta è: cosa
faccio quando sono in una stanza con una persona chiamata paziente, se io
sono chiamato terapeuta?... Allora, una volta che avete imparato a farlo e
siete esperti, potete cominciare a
fare degli abbellimenti".
Laura
Bonanni
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