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Sul
BENDER VISUAL MOTOR GESTALT TEST o TEST
VISUO MOTORIO DELLA BENDER
Alessandro Mirabilio
Introduzione Il
Visual Motor Gestalt Test (BVMGT-BG) o semplicemente Bender è un reattivo
psicodiagnostico poco conosciuto ai molti e tra gli interessati alla
psicodiagnostica poco o per nulla utilizzato. Originariamente ideato da
Lauretta Bender (1938) venne utilizzato dapprima in età evolutiva e poi
anche nella clinica degli adulti. Lo scopo Applicazioni cliniche del BVMGT
Note
dello scrivente:
Nella
edizione italiana del test distribuito da O.S. (Organizzazioni Speciali
Firenze) tutti gli stimoli sono fedeli al modello originale
e riportati nella monografia della Bender mentre, nella edizione
spagnola della stessa monografia gli stimoli del test riportati in
allegato presentano una modificazione apportata allo stimolo N°2. Stesso
dicasi nella interessantissima versione anglosassone di Pascal e Suttell
(1951). In effetti, nella versione originale le colonne di cerchi obliqui
sono Infanzia
ed adolescenza Per
tutte le applicazioni in età evolutiva
come più sopra indicato si rimanda a Lis (1996) all’interno del
quale vengono discussi ed indicati dettagliatamente i diversi metodi di
attribuzione del punteggio, le applicazioni cliniche e di ricerca e gli
Indicatori Emotivi. Si veda inoltre anche il riferimento in Marcelli e
Bracconier (2000) a proposito del Disturbo da Deficit dell’Attenzione/Iperattività.
Protocollo
Bender sogg. 14 anni maschio “Enuresi notturna primaria” La fig. 1 è leggermente ondulata. Nell’originale il tratto è leggermente marcato e fig. 7 ripetuto. Indicatori emotivi: ansietà, timidezza, costrizione e comportamento riservato, bisogno di controllare le tensioni emotive probabilmente quelle aggressive, possibile aggressività passiva. Esame neuropsicologico: si elude la presenza di alterazioni psicopatologiche di natura organica.
Età
adulta e senescenza
Psicologia
clinica In psicologia clinica il BGT può essere inserito come test run-in all’interno di una batteria qualora nella valutazione psicodiagnostica generale si decida di somministrare dei test grafici. Il BT come primo test potrebbe abbassare i livelli di ansia del testando ed offrire così come è nella sua peculiarità informazioni suppletive al fine di escludere o al contrario considerare eventuali spunti psicopatologici di sicura eziologia organica come nel Delirium, nella Depressione Maggiore etc. E’ ovvio che qualora vi fossero tali indicazioni sarebbe indicato procedere ad un approfondimento neuropsicologico e poi ad eventuali esami medici di routine come consulenze neurologiche, EEG, TAC, RM, PET, etc. Il test se utilizzato per uno screening diagnostico iniziale, può essere ripetuto in follow-up al fine di verificare gli effetti sulla coordinazione visuomotoria, ad esempio in un paziente bipolare, di una terapia psicofarmcologica. In questo tipo di paziente un miglioramento nella coordinazione fine sarebbe senza dubbio marcato così come altri indicatori del test. Neuropsicologia La
neuropsicologia è senza dubbio l’ambito elettivo nel quale è nato
questo test e dal quale ha ricevuto i più interessanti contributi. A
partire dalla Bender possono essere segnalati i lavori di Hutt e Briskin
(1960) e successivamente Hutt
(1969) il quale introduce dopo i lavori di Pascall
e Suttell (1951) Psicologia
giuridica Qualora vi fosse un sospetto di psicopatologia ad eziologia organica in grado di influenzare negativamente la capacità di giudizio, quella di intendere e volere etc. Stesso dicasi nella valutazione della compromissione cognitiva in seguito agli esiti di incidenti stradali etc e quindi nella valutazione del danno stesso come ausilio ad una procedura medico-legale. Ovviamente sempre all’interno di una batteria corroborata da dati catamnestici e clinici.
Valutazioni
BVMGT
Per
Pascal e Suttell «le deviazioni che si presentano nei bambini di età
inferiore ai 9a e non negli adulti psicotici, quando compaiono in adulti
con QI normale dovrebbero essere indicazioni di danno alla corteccia
cerebrale, mentre quelle che si presentano comunemente sia in bambini al
di sotto di 9a sia in pazienti psichiatrici (senza danno c.) dovrebbero
essere indicativi di disordini psicocognitivi (disordini funzionali)
quando compaiono in adulti con QI normali» Lis (1996). Tratto
da Lis (1996) Segni
discriminativi nel test di “Psicosi” in adulto con QI normale sono
rappresentati dai seguenti items: ·
distorsioni (in tutti i disegni); ·
rotazioni (in tutti i disegni); ·
aggiungimenti (in tutti i disegni); ·
perdite ossia frammentazione (in tutti i disegni); ·
ordine confuso (in tutti i disegni); ·
sovrapposizione di figure (anche nei normali ma non eccessive); ·
perseverazioni (items:1, 2, 6); ·
cerchi ombreggiati (items:2); ·
angoli smussati (items:3); ·
semplificazione o Doodling (fare scarabocchi); ·
mancanza di contatto (items:4). Segni
discriminativi nel test di “danno Organico” in adulto con QI normale
sono rappresentati dai seguenti items: ·
diff. di chiusura; ·
diff. di passaggio; ·
diff. di curvatura; ·
diff.di sovrapposizione (tipico di organicità); ·
cambio dell’angolazione (se superiore ai 4° discriminativa a 15°) Items
aggiuntivi aspecifici: Perseverazione, difficoltà di sovrapposizione, sequenza (es. confusa), rotazione, cambio dell’angolatura. In ogni caso gli items sopra indicati vanno considerati in base alla Hutt Adaptation Bender Gestalt test (HABGT), la quale presenta un punteggio minimo di 0 e uno massimo di 10 con un punteggio medio di 42.5; indipendentemente da ciò tuttavia, il valore massimo ottenuto ad ogni singolo protocollo va valutato con i punteggi medi indicati per il gruppo clinico pazienti organici ( vedi tabella I). Ovviamente, per i così detti items “critici”, quanto più il loro valore uguaglierà o supererà i valori medi “gruppo Modificazioni della Gestalt” sotto indicati, tanto più sarà plausibile la presenza di un danno Organico. Tratto
da Hutt
Adaptation Bender Gestalt test (HABGT) TRATTO: -
fermo (linea retta) -
poco coordinato -
lungo (che deborda) -
discontinuo (tratteggiato) -
ritmico -
composto di parti -
ripassato, raddoppiato LINEE -
dentellate -
arrotondate -
grosse e pesanti CANCELLATURE -
moderate e miglioramento -
eccessive TEMPO
-
medio 6’30” -
breve se è al di sotto della metà del tempo medio 3’15” -
lungo se lungo la metà del doppio HUTTFattori e Variabili1.Organizzazione
percettiva 2.Misura 3.Cambiamento
Gestalt 4.Distorsioni 5.Movimento
e tratto Se
il sogg. ha queste variabili, è necessario un ulteriore approfondimento
per via di probabili problematiche di natura organico-neurologiche. I.
Affinchè vi siano tali indicazioni è necessario almeno un elemento per
ogni variabile, quindi almeno tutte e 5 le variabili. II. Diverse variabili devono essere costanti per tutto il protocollo. III.
Oppure 1 fattore per ogni variabile ossia, per tutte e 5 le variabili
dello stesso. Caso
Clinico Il
protocollo riportato di seguito appartiene ad una signora di 60 anni con
scolarizzazione elementare ed in trattamento per Depressione Maggiore il
test è stato somministrato assieme alla WAIS. Alla WAIS riporta: Q.I.
Verbale 70 Q.I. non verbale 61 Q.I. totale 64 un punteggio<69 posseduto
dal 2,3% della popolazione indicante un funzionamento intellettivo limite
(DSM-IV TR) e probabilmente indicatore di deficit intellettivo. L’indice
di deterioramento mentale era negativo. Al momento della somministrazione
la paziente era vigile e ben orientata nel tempo e nello spazio, non si
ravvisava rallentamento psicomotorio, eloquio normale. Protocollo
Bender patologico Come
è facilmente ravvisabile in questo protocollo è possibile osservare
delle palesi alterazioni della gestalten ed
altri fenomeni tipici come difficoltà di chiusura, di sovrapposizione,
perseverazione, difficoltà di incrocio, tendenza alla collisione ed un
macrografismo generale, rotazione massiccia, inversione etc.E’ possibile
che l’alterazione delle facoltà cognitive in assenza di deterioramento
mentale e Abbate
L., Ferracuti S. Validazione del metodo della Lacks per il Test Visuo
Motorio della Bender in soggetti con Disturbi di personalità,
Schizofrenia e Danno organico Cerebrale. Bollettino di Psicologia
Applicata, 200, 23-27 (1991). Bender,
L. A Visual Motor Gestalt Test and its Clinical Use. Research Monographs n.3
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