Ciao sono Sabrina ho 30 anni e ho scritto a questa rivista per poter raccontare la mia storia riguardante la mia lotta con l'anoressia. So che molte persone ne soffrono e non sanno nemmeno cosa sia e quindi non conoscendone i sintomi non si rendono conto di esserne affette. Io porto la mia testimonianza di persona non ancora uscita da questo tunnel, ma che sta cercando in tutti i modi di poterlo fare al più presto. Io ho iniziato circa sei anni fa con una stupida dieta per poter dimagrire un paio di chili , non so nemmeno io come , ma mi sono trovata in questa trappola che mi stringeva sempre più, ma che io non riconoscevo che fosse la causa o la conseguenza del mio malessere interiore. Ho cominciato ad allontanare parenti ed amici con il mio carattere sempre più irritabile ed irritante trovandomi sempre più da sola. Mai ammettevo il mio problema e mai avrei potuto cominciare il mio percorso verso la guarigione. Ora grazie a mia madre che mi ha “scoperta” seguo una dieta da una nutrizionista e faccio una terapia con uno psicoterapeuta. Chili non ne ho presi molti, ma mi sento molto meglio interiormente e ho riscontrato che parlarne in modo esplicito con gli altri mi fa sentire bene, mi da sempre più forza per lottare, perché non mi devo vergognare di aver un problema, anzi mi devo sentire fiera di lottare per uscirne vincitrice. Grazie a questo mio atteggiamento ho conosciuto altre persone che come me soffrono di anoressia con le quali posso confrontarmi, sfogarmi e offrire il mio aiuto qualora mi venga chiesto o trarne giovamento tutto per me. Spero di poter conoscere altre persone con le quali fare la stessa cosa (invito le persone interessate a scrivere alla redazione della Rivista di Psicologia e Psicoterapia CISP utilizzando l'indirizzo redazione@cisp.info). E' un mezzo per poter esprimere e rendere partecipi gli altri di ciò che provo, di quello che è la mia vita e dare coraggio a chi non ha ancora avuto la forza di ammettere il proprio problema. Nella vita siamo portati quotidianamente a risolvere problemi, grandi o piccoli che siano. Spesso il problema più grande è che non riusciamo a riconoscere i momenti di felicità che viviamo, quindi a non goderne. Questa malattia mi ha tolto la felicità dalla vita. Ora sto lottando per riaverla ed un giorno saprò sicuramente apprezzarla.
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