IL METODO DEL GENOGRAMMA
L’utilizzo del Grafico del Genogramma, disegnato dal paziente, come “Test dello stato dell'arte” e come “Strumento di Valutazione del Cambiamento in Psicoterapia”Il
Genogramma è uno strumento grafico utilizzato dai terapeuti familiari per
sistematizzare cronologicamente e trigenerazionalmente la composizione
della famiglia in esame e le relazioni parentali presenti al suo interno.
Il terapeuta familiare disegna il genogramma della famiglia e
“ragionandoci in èquipe” trae ipotesi su aspetti disfunzionali e su
soluzioni strategiche che andrà poi a verificare in seduta. Rimandando
altrove gli interessantissimi approfondimenti sulle origini della Tecnica
del Genogramma, facciamo un salto negli utilizzi che nel tempo sono stati
documentati, sottolineando che fin qui si è sempre parlato del genogramma
costruito dal terapeuta e non dal paziente, sulla base dei dati acquisiti
in seduta. Il
Metodo del Genogramma qui presentato risponde a tali invocazioni, rendendo
il genogramma un utile strumento che parla della “famiglia interiore”,
informa delle dinamiche relazionali presenti al suo interno ed entra nella
terapia quale strumento di consapevolizzazione. Il Metodo prevede che sia
il paziente a disegnare il proprio genogramma, secondo gli specifici
criteri di consegna dati dal terapeuta, ed in precisi momenti del percorso
terapeutico, come di seguito specificati. Quando
alla fine del percorso terapeutico o in momenti significativi di questo,
viene data al paziente la seconda consegna di disegnare il proprio
genogramma, questo acquista anche il significato di un test proiettivo
grafico per la verifica qualitativa del cambiamento terapeutico, la cui
lettura, viene completata attraverso la comparazione, in seduta, con-il e
per-il paziente, dei due grafici da lui eseguiti in tempi terapeutici
diversi. Nella
sperimentazione clinica eseguita si sono effettivamente riscontrati, nelle
due diverse rappresentazioni grafiche, dei cambiamenti significativi in
rapporto al cambiamento terapeutico raggiunto. All’idea
di partenza, quindi, di verificare se l’utilizzo del disegno del
genogramma fatto dal paziente poteva avere un senso come strumento grafico
per la verifica del cambiamento terapeutico, e cioè, dal punto di vista
non solo sistemico, dei cambiamenti relazionali, o meglio, della visione
soggettiva e relazionale che la persona ha di sé e del suo mondo
familiare e affettivo, è stato dato positivo riscontro. In
conclusione, il Metodo del Genogramma elaborato e sperimentato
dall’autrice, permette di guardare al genogramma come una vera risorsa
terapeutica, uno strumento evolutivo, una sorta di procedimento grafico di
verifica svolto lungo l’asse temporale, facendolo comporre al paziente
all’inizio ed alla fine del percorso terapeutico, o comunque
all’occorrenza, evitandone però una controproducente familiarizzazione
da parte della persona. Nella ricerca condotta, la consegna del secondo genogramma ha seguito di parecchio la prima, e in tutti i casi si è osservato che la persona non se ne ricordava più. In effetti il primo grafico non viene commentato in seduta, e questo non dà modo alla persona di conservarne un particolare ricordo. Il primo grafico è solo un Test dello Stato dell’Arte che informa dello stato attuale. Il terapeuta lo tradurrà, fuori seduta, secondo il Modello di Riferimento e poi lo leggerà comparativamente con questo e quindi lo interpreterà, dopodiché sarà semplicemente archiviato in cartella, per poi essere ripreso, nella seduta di consegna del secondo grafico, per una lettura comparativa fatta con il paziente nella seduta conclusiva di congedo. SPUNTI
BIBLIOGRAFICI: Ackerman
N., Psicodinamica della vita familiare, Bollati Boringhieri, Torino, 1968 Andolfi
M., Manuale di psicologia relazionale, A.P.F., 2003 Bateson
G., Verso un'ecologia della mente, Adelphi, Milano, 1972/1976 Bertrando
P., Toffanetti D., Storia della terapia familiare. Le persone, le idee,
Cortina, Milano, 20 Boszormenyi-Nagy
I., Spark G.M., Lealtà invisibili, Astrolabio, Roma, 1988 Bowen
M., Dalla famiglia all'individuo. La differenziazione del sé nel sistema
familiare, Astrolabio, Roma, 1979 Fivaz-Depeursinge
E., Corboz-Warnery J., Il triangolo primario, Raffaello Cortina, Milano,
2000 Framo
J., Terapia intergenerazionale, Raffaello Cortina, Milano, 1996 Malagoli
Togliatti M., Telfener U., Dall'individuo al sistema, Bollati Borighieri,
Torino 1991 Minuchin
S., Famiglie e terapia con la famiglia, Astrolabio, Roma, 1976 Selvini
Palazzoli M., Cirillo S., Sorrentino A.M., I giochi psicotici della
famiglia, Raffaello Cortina, Milano, 1988. Selvini
Palazzoli M., Selvini M., Sorrentino A.M., Cirillo S., Ragazze anoressiche
e bulimiche, Cortina, Milano, 1998 Stern
D., Il mondo interpersonale, Bollati Boringhieri, Torino, 1987 Stern
D., La costellazione materna, Bollati Boringhieri, Torino, 1995 Ugazio
V., La costruzione della conoscenza, Franco Angeli, Milano, 1988 Whitaker
C., Considerazioni notturne di un terapeuta della famiglia, Astrolabio,
Roma, 1990 [1] Schutzenberger A. A. (1993), La sindrome degli antenati, ed. Di Renzo, Roma, (pp. 17-31). [2]
G. Bateson, J. Haley, D. Jackson, poi P. Watzlawick, V. Satir. [3]
presso il Center for Advanced Study in The Behavioral Sciences, dal
1955 al 1965. [4]
Fromm-Reichmann, F., Moreno, J.L. (1956), Profress in Psychotherapy,
Grune & Straton, N.Y. [5] è da questo gruppo che poi nasce il MRI (Mental Research Institute) dove attualmente lavora Paul Watzlawick con Diana e Louis Everstine et al. [6]
Bozzoli, C., Tamanza, G. (1998), Family Life Space. L’analisi metrica
del disegno, FrancoAngeli ed., Milano. [7]
Greco, O. (1999), La doppia luna. Test dei confini e delle apparenze
familiari, ed. Vita e Pensiero, Milano. [8]
Montagàno,S., Pazzaglia,A. (1989), Il genogramma. Teatro di alchimie
familiari, FrancoAngeli ed., Milano, pp.29-30. [9]
Lemaire-Arnaud, E. (1985), Utilitè du genogramme pour la mise au jour
des phénomènes transformationnelles, in Dialogue, n° 89, p. 152. [10]
Prefazione, in O. Greco, 1999, pp. 18-19.
| |||
CISP
www.psic.tv
www.cisp.info
www.attacchidipanico.it
www.psicoterapie.org
www.tossicodipendenze.net Copyright © CISP |