UNIVERSITA’
DEGLI STUDI DI URBINO CATTEDRA
DI PSICOLOGIA DELLE DIPENDENZE e CENTRO
STUDI E RICERCHE DI PSICOLOGIA E PSICHIATRIA “NOSTOS” Senigallia
(AN) L’utilizzo
della pratica Yoga nella Dipendenza da Internet. Uno
studio sperimentale. Moreno
Marcucci, Giuseppe Lavenia, Valentina Lamacchia Lo
schermo del computer è lì davanti, a due spanne dalla retina. Per decine
di milioni di Persone quel
rettangolo retroilluminato è il campo di battaglia dentro a cui si svolge
la giornata di una persona affetta dalla dipendenza da internet (IAD) ma
inconsapevole del problema. In
realtà i professionisti della psiche hanno osservato questo fenomeno con
attenzione, curiosità e interesse trovandosi a formulare teorie sulla
relazione tra “virtuale e reale”. Effettivamente chi si collega, in
qualche modo, allarga il suo campo mentale, compie un’ operazione di
ridefinizione del proprio campo percettivo della realtà e di conseguenza
della propria identità, del proprio Io e questa nuova dimensione del
reale, che può assumere o meno caratteristiche patologiche, finisce per
assumere qualità di “esperienza vissuta”: secondo la pragmatica della
comunicazione umana, comportarsi come se qualcosa fosse realmente accaduto
non provocherà l’evento ipotizzato ma ne renderà reali e concreti gli
effetti; così anche se internet è un mondo sintetico, non altrettanto lo
sono i sentimenti, reazioni e cognizioni che si generano all’interno
della rete. Così il virtuale si è emancipato ed è diventato reale;
questa realtà poi diventata
così presente da modificare anche il nostro modo di vivere, le relazioni
sociali, il linguaggio e l’educazione. Non dimentichiamo che vivere
l’emozione del conoscere e del conoscersi in un contesto interpersonale,
non solo quando si è in internet on line ma anche in diretta, dal vivo,
apprendere a “esplorare” il mondo esterno mantenendo il contatto
emotivo con il mondo interno, e viceversa, consente lo sviluppo delle più
importanti capacità umane, sviluppa alla competenza alla vita; le
relazioni in internet mediate dal computer, hanno il potere di infiacchire
fino a disattivare il sistema immunitario emotivo
dell’individuo. Questo cattivo uso della rete sta ponendo i
terapeuti di fronte ad un aumento di patologie tradizionali ed al formarsi
di nuove patologie più specifiche cui la psicoterapia tradizionale
potrebbe fare fatica a porre rimedio senza un adeguato aggiornamento e
nuove riflessioni . Il
lavoro mira a non sottovalutare il metodo scientifico d’indagine delle
cause e delle sofferenze umane che è riposto nella pratica dello Yoga.
Sebbene
sia impossibile dare una precisa definizione della dottrina a cui ci
riferiamo, essa si avvale delle sue pratiche della Yoga-terapia, che
studia gli effetti benefici della posizione e degli esercizi applicandoli
per il mantenimento del benessere, il ristabilimento dell’èquilibrio
energetico e per la cura di eventuali disturbi a livello psichico e
fisico. Intravedere nel corpo il tempio dello spirito significa
principalmente curare tale corpo, ripulendolo dalle possibili impurità. -
Dipendenza: tolleranza, abuso, astinenza, impatto sulla vita reale
(relazioni, salute, lavoro, abitudini). -
Tratto[2]
impulsivo: si è preferito indagare questo punto poiché, dai numerosi
colloqui effettuati, è emerso che il net-dipendente, e in generale buona
parte degli utenti valutati, tendono
a scaricare su internet malumori,
frustrazioni e depressioni. L’azione impulsiva appare loro gratificante,
ma malauguratamente tale appagamento è patologicamente distorto poiché
denuncia l’incapacità del soggetto a sopportare tensioni e
frustrazioni. -
Tratto schizoide: Grande importanza è stata data alla valutazione
dei loro divertimenti in rete che di solito tendono ad aumentare lo stato
di isolamento dalle altre persone. I soggetti con questo tratto mostrano,
infatti, un particolare interesse alle cose, agli oggetti e alle macchine.
Ne
sono derivate tre scale, la prima consente al terapeuta di evidenziare il
grado di dipendenza raggiunto, mentre le restanti due evidenziano la
possibile predisposizione psicologica
che è alla base della net-dipendenza. ·
SCALA della DIPENDENZA (SD): evidenzia i sintomi ed i
comportamenti della dipendenza, tra cui tolleranza (aumento progressivo
del tempo di connessione), astinenza, ipercoinvolgimento, impatto sulla
vita reale. ·
SCALA dell’IMPULSIVITA’(SI): rileva frustrazioni, aggressività,
rimorsi e pentimenti, relazioni sociali. ·
SCALA SCHIZOIDE (SH): . mette in evidenza la difficoltà da parte dei
soggetti di formare relazioni sociali stabili, la loro tendenza ad essere
individui “solitari” e la loro inclinazione ad integrarsi in gruppi. Il
questionario è stato
somministrato su un piccolo campione di
100 soggetti sparsi nella provincia del territorio Marchigiano[3],
d’età compresa tra i 18 e i 30 anni reperiti grazie alla collaborazione
di diverse scuole superiori, internet point e biblioteche multimediali. Le
valutazioni dei test hanno rifornito i seguenti risultati: ¨
L’80 % dei soggetti sono
risultati utenti “normali”, di cui il 35 sono donne, il 45 sono
uomini. Tra
i soggetti dipendenti, che hanno preso parte alle sedute yoga,
ci è sembrato opportuno inserire una ragazza abusatrice, perché
il suo punteggio era al limite della soglia di dipendenza e il suo tratto
schizoide come punteggio rientrava nella terza categoria. Dal colloquio
con i soggetti sono emersi certi aspetti delle loro vite, che venivano
compromessi da tale patologia. Il
Sankalpa[5],
entra direttamente nella mente pre-conscia e di qui, successivamente,
viene trasferito a livello conscio e trasformato in forza di volontà. Può
succedere, durante una seduta Yoga Nidra, ( anche in persone non soggette
allo dipendenza ), di provare sensazioni di capogiro, ronzio alle
orecchie, nausea, leggera tachicardia che sono reazioni di adattamento al
tentativo di ricerca di un nuovo equilibrio vegetativo; a volte il
praticante riferisce di provare sensazioni strane in zone particolari del
corpo che potrebbero essere in relazione a trauma subiti nel passato e che
devono essere considerate come una scarica emotiva. Si
è potuto notare come lo yoga nidra ha ridotto le paure, tensioni, ansie,
fatto acquistare più fiducia
in se stessi. In
conclusione tutto ciò porta a comprendere che i motivi principali per cui
un individuo cade in determinate dipendenze, (da sostanze, alcol,
internet,..) si possono per lo più attribuire al vuoto interiore causato
da un basso livello di autostima, ovvero una scarsa fiducia nelle proprie
capacità, un senso d’inadeguatezza, e dall’assenza di forti valori
morali e di un Sé ideale.
Tutti stati emotivi associabili alla depressione, all’ansia, che possono
manifestarsi con l’aggressività, il risentimento e l’irritabilità.
La scarsa autostima rende le persone molto vulnerabili alla nascita di
ossessioni, specie se queste le “aiutano” a liberarsi dalla scarsa
considerazione di se stessi. Dalle varie ricerche effettuate si può dire
che lo yoga è un sistema integrato che lavora con la serie completa di
abitudini e di emozioni, aspetti razionali e irrazionali del nostro
essere; fornisce una prospettiva dalla quale ci si può sganciare
dall’identificazione di una personalità infelice che l’individuo ha
creato per se stesso e dai ruoli negativi che ha adottato. BIBLIOGRAFIA ·
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[1]
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fenomeno in Italia, M. Marucci G. Lavenia, pubblicato su CISP -
Rivista telematica semestrale di PSICOLOGIA e PSICOTERAPIA, Editore CENTRO
ITALIANO SVILUPPO PSICOLOGIA numero
I (2° semestre 2003). [2] Tratto: caratteristica stabile e duratura che rende diverso ogni individuo da tutti gli altri. [3] Pesaro-urbino, Fano [4] Tendenze mentali accumulate, residuo di esperienze passate; impressioni latenti nella mente [5] Proponimento spirituale; affermazione positiva impressa nella dimensione mentale preconscia durante la pratica di Yoga-Nidra
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